La ricerca scagiona cellulari e onde wi-fi
L'uso di cellulari e wi-fi ha un impatto «limitato» sull'uomo (con effetti di tipo biologico) e nessuno studio dimostra che danneggi seriamente la salute. Meglio però mettere gli auricolari, non fare un uso esagerato dei cellulari e limitarne l'uso da parte dei bambini. I rischi di sviluppare un tumore al cervello sembrano «limitati» e riguardano solo gli utilizzatori incalliti di cellulari. È questa in sintesi la conclusione di un lungo studio condotto dall'Agenzia nazionale sanitaria (Anses), l'autorità francese per la salute pubblica
PARIGI - L'uso di cellulari e wi-fi ha un impatto «limitato» sull'uomo (con effetti di tipo biologico) e nessuno studio dimostra che danneggi seriamente la salute.
Meglio però mettere gli auricolari, non fare un uso esagerato dei cellulari e limitarne l'uso da parte dei bambini. I rischi di sviluppare un tumore al cervello sembrano «limitati» e riguardano solo gli utilizzatori incalliti di cellulari (il limite a rischio è di 1.640 ore di comunicazione, ovvero 30 minuti al giorno per 25 anni con l'apparecchio appoggiato all'orecchio).
È questa in sintesi la conclusione di un lungo studio condotto dall'Agenzia nazionale sanitaria (Anses), l'autorità francese per la salute pubblica, che sta già sollevando le critiche delle associazioni favorevoli ad una maggiore regolamentazione delle antenne ricetrasmittenti.
Il parere tranquillizzante dell'Anses arriva dopo che un gruppo di 16 esperti ha passato gli ultimi due anni a analizzare alcune centinaia di studi scientifici sull'esposizione alle onde elettromagnetiche. Ne è emerso che telefonare con il cellulare ha eventuali impatti sul corpo di ordine «biologico», non gravi e in ogni caso «rimediabili»: sono citati l'insonnia, alcuni disturbi cognitivi (dell'orientamento, per esempio) e della fertilità maschile.
I dati scientifici disponibili finora non mostrano invece «effetti provati di tipo sanitario». Per l'Anses non è dunque necessario modificare i regolamenti che fissano le soglie da non oltrepassare, basterebbe utilizzare il buon senso e cambiare qualche abitudine. Cosa fare in concreto? Quello che si sapeva già da tempo: è raccomandato di preferire vivavoce e auricolari e di ridurre l'esposizione alle onde elettromagnetiche, con particolare attenzione per i bambini e per i più accaniti.
Non tutti però sono concordi sul messaggio rassicurante. Il documento trasmesso ieri «appare più politico che scientifico» alle associazioni che militano per una maggiore controllo delle antenne di telecomunicazione, in particolare in città e vicino alle scuole. I membri dell'associazione Robin des Toits sono «delusi» soprattutto perchè gli esperti hanno «ignorato» il problema della tecnologia di quarta generazione o 4G che permette collegamenti dati con elevata banda passante e che la Francia ha già cominciato a testare nei centri urbani.
«È dal 2009 che chiediamo studi sull'impatto della 4G prima della sua diffusione - ha osservato l'associazione - perchè le persone non siano utilizzate come cavie». E comunque l'argomento resta controverso con risultati differenti da studio a studio.