Pagine Fb di odio contro i cani, le petizioni per farle chiudere
In Facebook esiste una pagina firmata da una fantomatica «Lega nazionale anti loppide» che definisce se stessa «un movimento che boicotta il degrado canaro». La pagina consiste in una sequela di messaggi a favore della violenza e dei maltrattamenti nei riguardi dei cani.
Da tempo molti gruppi si sono mobilitati in Italia per chiedere l'oscuramento della pagina di odio per gli animali, obiettivo che a quanto è dato capire era stato ottenuto ma poi il profilo Fb è sempre ricomparso tramite una semplice modifica del nome: da «nazionale» si è passati temporaneamente a «internazionale», da «anti loppidi» all'attuale «anti loppide».
Nelle diverse denunce inoltrate alla polizia postale così come nelle varie petizioni online per la chiusura della pagina, si ricorda che lo spazio Web in questione è un susseguirsi di post che celebrano con un linguaggio truculento il maltrattamento, le sevizie e l'uccisione dei cani.
Innumerevoli anche i riferimenti al consumo di carne di cane, pratica cui la pagina Fb inneggia apertamente.
Appare, dunque, francamente incredibile che un simile contenuto non sia costantemente monitorato e rimosso a cura di Facebook Italia o delle forze dell'ordine, considerato che, come si sottolinea nelle denunce e petizioni, nei post si sconfina dalla libertà di espressione all'incitazione a delinquere (e purtroppo succede abbastanza frequentemente, anche in Trentino, che vi siano persone che picchiano o avvelenano i cani altrui).
Di tenore simile e altrettanto odiosa è la pagina «Il cane è una bestia satanica» (inviti a uccidere i cani, insulti agli animali e ai loro proprietari eccetera), a sua volta nel mirino di molte iniziative online che ne chiedono la chiusura ma che tuttora è normalmente visibile.
Volgarità, ignoranza e violenza regnano anche in altre pagine (e gruppi) Fb di odio verso gli animali, specie i cani, sotto accusa perché abbiano, fanno i loro bisogni o possono mordere: la risposta a queste espressioni di inciviltà sta nel proliferare di profili e petizioni di segno contrario.
Purtroppo il rischio è che le giuste reazioni indignate di fronte a queste manifestazioni di odio finiscano per favorire il moltiplicarsi, con evidente intento provocatorio, delle pagine contestate. A meno che, a monte, non intervengano con la necessaria puntualità gli amministratori di Fb.