Digitale terrestre, Chiara Avanzo: «Disagi in troppe zone, serve una soluzione»
La Giunta promette di intervenire
Una verifica puntuale rispetto alle zone d’ombra del Trentino, “tagliate fuori” dal segnale televisivo del digitale terrestre e l'adozione di atti finalizzati a trovare soluzioni concrete e finalizzate a garantire il servizio a tutti i cittadini. Questo l'impegno che Chiara Avanzo ha chiesto alla Giunta provinciale, un impegno che il Consiglio ha approvato all'unanimità e sul quale l'assessore competente dovrà riferire entro tre mesi.
"Si tratta di un passo importante – spiega Chiara Avanzo – per venire incontro alle aree dove ancora oggi, a distanza di anni dal cambio dall'analogico al digitale, esistono dei disagi. Vi sono aree, penso in particolare al Tesino, ma anche altre, dove il segnale non arriva o arriva in modo parziale, a discapito dei cittadini e degli operatori economici che vivono in quei territori, costretti molto spesso a dotarsi di una speciale parabola, un decoder e una smart card pur di usufruire delle possibilità della piattaforma TVSAT.
Eppure la questione è ancora in una situazione di stallo. Le zone interessate da queste inefficienze sono ancora in attesa di decisioni più chiare in merito. In particolare la RAI, in qualità di concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo, dovrebbe assicurare a tutti i cittadini l'accesso completo al servizio.
E per questo dovrebbe attivarsi in tempi rapidi per trovare una soluzione a questo problema. Il disservizio interessa non solo la conca del Tesino ma anche altre zone del Trentino come Grigno, Primiero, la Val di Fassa, la Val di Fiemme e del Trentino sud-orientale come Chizzola. In primis come utente e poi da rappresentante istituzionale mi faccio portavoce di un problema molto sentito all’interno di queste comunità".
Alessandro Olivi, ha accolto la richiesta della consigliera Avanzo e si è impegnato a dare seguito alla mozione, per cercare soluzioni che permettano a tutti i cittadini di poter accedere ad un servizio che non è ludico, ma rappresenta ancora oggi il principale mezzo di comunicazione. Su questo fronte, auspico che la Pat si attivi presso gli organi preposti, il Comitato Provinciale per le Comunicazioni e gli uffici locali del Ministero dello sviluppo economico, per avere una mappa precisa capace di mettere in luce le “aree non completamente coperte dalla rete digitale terrestre” e dall’altra sensibilizzi l’operatore pubblico affinché vengano effettuati tutti gli investimenti necessari per garantire ai cittadini la possibilità di accedere al sistema digitale in maniera completa e senza costi aggiuntivi".