Crescita e tecnologia: non solo cose positive
La tecnologia può essere molto utile alla crescita, ma non porta solamente cose postive. Massimo Gaggi, inviato del Corriere della Sera a New York, ha tracciato oggi al Festival una panoramica sulle città americane, portando esempi di buone pratiche e situazioni di grande difficoltà.
“A New York - ha detto - ci sono 10.000 telecamere fra loro collegate che controllano il traffico e 1000 lettori di targhe, inoltre vi sono dei sensori del rumore che consentono di individuare uno sparo con un margine di errore di 25 metri. Tutto questo, ha detto, ha permesso di migliorare la sicurezza dei cittadini e diminuire i problemi del traffico. La tecnologia può produrre crescita e modernità, ma anche creare problemi sociali non indifferenti, come la perdita di numerosi posti di lavoro, come è accaduto a Detroit, che ora sta lentamente tentando di riprendersi, demolendo interi quartieri e costruendo dei parchi attorno alle fabbriche che sono state salvate.
"In Florida a Miami - ha proseguito - sta nascendo un distretto innovativo di cui l’anima è l'architettura, con gli architetti che stanno progettando strutture lavorative che si integrano con strutture di studio, biblioteche e luoghi di incontro per creare un modello di lavoro diverso. Tutto questo non è soltanto bello e affascinante – ha detto Gaggi - gli squilibri crescono, quelli di reddito tra città e fra lavoratori e si assiste, inoltre, ad un impressionate spopolamento delle zone rurali.