«Stop a whatsapp per la Quaresima»
Don Valentino, prete a Genova Sturla, lancia un appello che diventa virale
È più facile al giorno d’oggi astenersi dal cibo o spegnere la chat sul telefonino? Probabilmente la prima. Per questo il prete della parrocchia di Genova Sturla, don Valentino Porcile, ha scelto di «consigliare» ai suoi parrocchiani il primo digiuno da WhatsApp.
Lo ha fatto utilizzando il «pulpito» di facebook con un post che ha raccolto in poco tempo centinaia e centinaia di like e di entusiastici commenti, alcuni paragonabili a una vera e propria confessione in un «gruppo di ascolto» di alcolisti: «Ci ho provato e ce l’ho fatta».
Scrive don Porcile nel suo post: «mi piace molto l’idea di vedere Gesù che mi prende l’iPhone, me lo butta nel lago di Tiberiade, e mi dice: lascia le tue reti wireless, e seguimi». E tutti giù a cercare su wikipedia dove sia Tiberiade. «Ho tolto il cellulare al mio bimbo di 13 anni e è sopravvissuto» commenta l’entusiasta follower di don Porcile. Indubbiamente un gran risultato.
Il post di don Porcile prosegue per proporre di occupare il tempo di e-silence con «relazioni vere, autentiche, non finte e virtuali. Due ore di chiacchiere. Di guardarsi negli occhi. Di parlarsi. O di dedicare questo tempo a chi è meno fortunato di noi». Poi, sbalordendosi dell’effetto valanga che ha fatto il suo post, parla ancora ai suoi fedeli telematici e non solo: «La vera sfida non è spegnere un cellulare ma ritrovare modi autentici e veri di comunicare. Quello che deve far pensare è che soltanto spegnendo qualcosa riusciamo a accenderne altre. E quello che deve far pensare ancora di più, è quando non riusciamo a spegnere. Quando ti manca il fiato se lo fai».