Facebook, ora si boicotta L'11 aprile è #faceblock
Alla vigilia delle audizioni di Mark Zuckerberg al Congresso Usa, prende piede l’iniziativa Faceblock.
Un gruppo di attivisti chiede agli utenti di smettere di usare l’11 aprile e per 24 ore Facebook e tutti i servizi connessi alla società, come WhatsApp, Instagram e Messenger, per protestare contro il coinvolgimento della compagnia nello scandalo di Cambridge Analytica.
«Volevamo organizzare un’azione diretta per dare la possibilità agli utenti di dire che vogliono vedere miglioramenti in Facebook - ha spiegato al Guardian, Laura Ullman, portavoce della campagna Faceblock -. Abbiamo scelto il giorno in cui Zuckerberg testimonierà al Congresso Usa perchè vogliamo non solo richiamare le responsabilità di Facebook nel gestire la piattaforma ma anche quelle del governo di regolare i monopoli e assicurarsi che le società proteggano i dati».
Gli utenti che vogliono partecipare alla protesta possono usare l’hashtag #faceblock, collegarsi al sito o alla pagina dell’evento (su Facebook e Twitter) e ovviamente non usare Facebook e i suoi servizi per un giorno.
Nelle scorse settimane, subito dopo l’esplosione dello scandalo Cambridge Analytica, molti utenti hanno aderito al movimento #DeleteFacebook, cancellando il proprio profilo dal social network.
Tra le defezioni eccellenti il co-fondatore di WhatsApp Brian Acton, il patron di Tesla e Space X Elon Musk e Playboy, che ha cancellato le proprie pagine della piattaforma.