La Nasa manda in orbita il cacciatore di pianeti
È in orbita il nuovo cacciatore di pianeti della Nasa, destinato a cercare, su oltre 200.000 stelle, l’ombra lasciata dai loro pianeti, alla ricerca di sosia della Terra potenzialmente abitabili. Dopo due rinvii dovuti a problemi tecnici, il satellite è stato lanciato dalla base di Cape Canaveral (Florida) con il razzo Falcon 9 della SpaceX.
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Progettato e costruito dal gruppo del Massachusetts Institute of Technology (Mit) guidato da George Ricker, il satellite Tess (Transiting Exoplanet Survey Satellite) è grande poco più di un frigorifero e nei prossimi due anni è destinato fare una sorta di ‘scansione’ del cielo in cerca delle variazioni nella luminosità nelle stelle dovute al passaggio dei pianeti che ospitano. Questo grazie alle sue quattro fotocamere ad ampio spettro, che riescono a rilevare anche la luce proveniente dalle stelle più piccole e deboli, come le nane rosse. Si attende un’enorme quantità di dati considerando che, per massimizzare le probabilità di successo, Tess scatterà una foto ogni 2 minuti.
«Tess sta andando in avanscoperta», ha detto Natalia Guerrero del Mit, uno dei responsabili della missione. «Per certi versi non abbiamo idea di quello che scopriremo, sarà come disegnare una mappa del tesoro». I dati raccolti da Tess aiuteranno infatti a identificare gli obiettivi sul quale puntare il prossimo telescopio spaziale della Nasa, il James Webb destinato a raccogliere l’eredità di Hubble.
L’orbita sulla quale è stato lanciato Tess è molto vantaggiosa mai utilizzata prima: dopo circa due mesi di test, il satellite è destinato «rimbalzare» tra la Terra e la Luna in un percorso governato dall’attrazione gravitazionale di quest’ultima. Per circa due settimane Tess si muoverà verso la Luna raccogliendo dati e immagini e poi, per trasmetterli, tornerà verso la Terra.