La Nasa pronta al ritorno alla Luna «Questa volta ci resteremo»
La Nasa accelera i piani per il suo ritorno sulla Luna e intende portarvi di nuovo gli astronauti entro il 2028, questa volta per restare e per testare le tecnologie utili alla missione umana per Marte. Di conseguenza l’amministratore capo dell’agenzia spaziale americana, Jim Bridenstine, ha sollecitato i partner privati a mettere a punto le tecnologie più efficienti in vista di questo obiettivo e a testare le prime capsule destinate a posarsi sulla Luna entro il 2024.
La scadenza per la presentazione delle offerte è il 25 marzo prossimo. Questa volta, a differenza di 50 anni fa, ha detto Bridenstine, “quando andremo sulla luna, vi resteremo”. Il piano è di ritornare sul nostro satellite naturale “con nuove tecnologie e sistemi innovativi per esplorare più luoghi sulla superficie di quanto avessimo mai pensato possibile”. L’approccio sarà all’insegna della collaborazione internazionale, in base all’esperienza fatta con la Stazione Spaziale Internazionale.
Il piano è di tornare soprattutto “per testare le tecnologie destinate alla futura missione umana per Marte”, ha spiegato all’ANSA il commissario straordinario dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Piero Benvenuti. L’Italia ha tutti i presupposti per collaborare all’impresa “perché con la sua industria ha praticamente il monopolio della costruzione dei moduli abitativi della Stazione Spaziale Internazionale e nei prossimi incontri bilaterali con la Nasa, l’Asi discuterà della possibile partecipazione italiana al progetto”.
Il piano della Nasa prevede la costruzione di una stazione orbitale attorno alla Luna, dalla quale partiranno le navette riutilizzabili che porteranno gli astronauti sulla superficie lunare. Si prevede di costruire la stazione, chiamata Lunar Orbital Platform-Gateway, all’insegna della collaborazione internazionale, coinvolgendo gli stessi partner dell’attuale Stazione Spaziale, ossia le agenzie spaziali di Stati Uniti (Nasa), Europa (Esa), Russia (Roscosmos), Giappone (Jaxa) e Canada (Csa). Con la stazione Gateway, ha proseguito Benvenuti, sarà più semplice scendere sulla superficie lunare e risalire perché “c’è bisogno di meno potenza e quindi meno carburante rispetto ad un veicolo che deve andare dalla Terra alla Luna e viceversa”.
Obiettivo del ritorno sulla Luna, secondo il commissario straordinario dell’Asi, è soprattutto sperimentare le tecnologie in vista della missione per Marte, con la realizzazione di una base “equipaggiata con strumenti che permettano anche di estrarre risorse, come l’acqua”. In queste attività gli astronauti avranno degli aiutanti speciali: i robot che arriveranno prima dell’uomo a bordo di capsule cargo, per il cui sviluppo la Nasa ha già stipulato un contratto con nove società.