Apple, stop a 5 società minerarie nel 2018
Apple nel 2018 ha interrotto i rapporti di fornitura con cinque società minerarie che non hanno rispettato le sue condizioni sull’approvvigionamento responsabile dei minerali che servono a produrre i suoi dispositivi. È il dato che emerge dall’ultima versione del Conflict Minerals Report, documento che Apple deposita annualmente presso la Sec, la Consob americana.
Delle società non viene fatto il nome. Una delle condizioni più importanti è che il processo di estrazione dei materiali non debba portare benefici economici a gruppi armati guerrafondai, problema importante nel Congo e stati limitrofi dove spesso esistono i principali giacimenti dei minerali utili all’industria hi-tech.
Apple è stata la la prima azienda del settore a fissare standard severi per i fornitori e nel 2010 ha iniziato a controllare la provenienza di stagno, tantalio, tungsteno e oro risalendo fino alle fonderie. Nel 2016 ha aggiunto alla lista anche il cobalto. I codici di condotta della Mela obbligano i fornitori a degli standard, come interfacciarsi con le aziende minerarie per identificare eventuali problemi sociali, ambientali e di diritti umani.
Poi Apple esamina ogni anno incidenti e accuse di abusi riconducibili a fonderie e raffinerie e usa le informazioni per migliorare la tracciabilità dei minerali più a rischio. Apple spiega nel report consegnato alla Sec che le rimanenti 253 aziende nella sua catena di approvvigionamento hanno superato gli standard.