La Tesla in difficoltà, perde in Borsa all'annuncio di Musk sulla Model 3 ribassata di prezzo a 35 mila dollari

Elon Musk cambia la strategia per Tesla. E il colosso delle auto elettriche affonda a Wall Street dove, in una giornata positiva per i listini americani, perde oltre l’8%. Imprimendo una svolta per centrare l’obiettivo di una vettura elettrica alla portata di tutti, Musk taglia nuovamente il prezzo del Model 3: il modello di base costa ora 35.000 dollari, 9.000 in meno di prima.

Una sforbiciata pesante che potrebbe spingere la domanda a «500.000» Model 3 all’anno, prevede il miliardario-visionario, mostrandosi così molto più cauto rispetto al passato, quando aveva stimato che con un prezzo di poco superiore ai 30.000 dollari il Model 3 avrebbe rapidamente raggiunto il milione di vendite l’anno. Per ridurre il prezzo della vettura, fiore all’occhiello di Musk che l’ha eletta fin dall’inizio l’auto elettrica di massa, Tesla ricorre a misure estreme. Fra queste lo spostamento totale delle vendite online, con la conseguente chiusura di tutti i suoi negozi tranne alcuni showroom nelle aree più trafficate. Ma anche la riduzione della forza lavoro e l’abolizione dei test sulla strada per attirare potenziali acquirenti. Chi è interessato a una Tesla può da ora in poi acquistarla online e avrà sette giorni di tempo per eventualmente restituirla e ottenere indietro l’intera cifra pagata.

«È il 2019, la gente fa acquisti online» taglia corto Musk, spiegando come la mossa sarà, nel lungo termine, un vantaggio competitivo per Tesla. Lo spostamento delle vendite online e il taglio dei prezzi peseranno sui conti Tesla almeno nel primo trimestre, quando non è previsto alcun utile a causa degli oneri una tantum ma anche dei ritardi per le prime conseguenze di Model 3 in Europa e Cina. Con le vendite solo online Tesla ridurrà i costi per veicolo di circa il 6% e quindi, mette in evidenza Musk, sarà in grado di ridurre i prezzi anche su altri modelli.

Ma la strategia dell’amministratore delegato non convince gli analisti. Molti ritengono che si tratti di una mossa disperata di Musk, di un segno di debolezza dopo non essere riuscito a ridurre i costi di produzione. A preoccupare è anche il fatto che l’annuncio coincide con il pagamento di 920 milioni di dollari del maggiore bond emesso da Tesla: una cifra elevata in grado di prosciugare quasi un terzo della liquidità della società. La tempistica dell’annuncio è un altro elemento di scetticismo. L’annuncio arriva infatti in un momento cruciale per Tesla e Musk, alle prese con una nuova disputa con la Sec. La «disperazione» di Musk, secondo i pessimisti, emerge chiara anche dalla sua decisione di affidarsi al legale che ha inchiodato Enron per difendersi dalla Sec.

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