Cresce il costo della violazione dati aziende, +12% in 5 anni
Il costo di una violazione di dati per un'azienda è aumentato globalmente del 12% negli ultimi 5 anni e corrisponde oggi a 3,92 milioni di dollari in media. In Italia è pari a 3,13 milioni di euro, una crescita del 9,36% rispetto allo scorso anno. Il costo medio di una violazione negli Stati Uniti è di 8,19 milioni di dollari, più del doppio della media mondiale. E costano di più le intrusioni per le aziende sanitarie: per il nono anno consecutivo in media circa 6,5 milioni di dollari, oltre il 60% in più rispetto ad altri ambiti.
Sono i risultati del rapporto 'Cost of a Data Breach 2019', condotto da Ponemon Institute per Ibm.
Alle aziende coinvolte nello studio, una violazione malevola costa in media 4,45 milioni di dollari, cioè circa 1 milione in più rispetto ad una violazione dovuta a cause accidentali, come anomalie nei sistemi o errori umani. E rappresentano un rischio crescente per le piccole imprese, con un costo pari a quasi il 5% del fatturato annuo. Infine, la percentuale di attacchi malevoli o criminali come causa principale di una violazione di dati è passata dal 42% al 51% nei sei anni presi in considerazione nello studio (con un aumento del 21%).
"Considerando che le organizzazioni hanno dovuto affrontare la perdita o il furto di oltre 11,7 miliardi di dati solo negli ultimi 3 anni, le imprese devono essere pienamente consapevoli dell'impatto finanziario che una violazione dei dati può avere sui loro profitti e, quindi, concentrarsi su come è possibile ridurre questi costi", afferma Wendi Whitmore, Global Lead di IBM X-Force Incident Response and Intelligence Services.