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Un grande datacenter nella miniera di San Romedio: progetto da 38 milioni finanziati con il Pnrr

Via libera del ministero all'iniziativa che vede come capofila l'Università di Trento affiancato dalla Fbk. Il sistema basato sulle celle ipogee sarà operativo nelle aree dell'intelligenza artificiale, calcolo a elevate prestazioni, edge computing e sicurezza informatica

SAN ROMEDIO Dopo le mele, anche le bottiglie di Trentodoc nelle celle sottoterra

TRENTO. Un grande data center nelle celle ipogee della miniera di San Romedio. È questo uno dei progetti più significativi finanziati dal ministero dell'istruzione, università e ricerca, nell'ambito del Pnrr per il Trentino.

Per questo progetto, denominato Trentino Data Mine, che vede come capofila l'Università di Trento insieme alla fondazione Kessler, in un'ottica di rete sul territorio, il Piano nazionale di ripresa e resilienza destinerà circa venti dei 38 milioni di euro previsti.

L’iniziativa del sistema trentino della ricerca e dell’innovazione, premiata dal ministero, richiederà 36 mesi, a partire dal primo gennaio 2023.

“Abbiamo lavorato tanto, e siamo soddisfatti di questo importante riconoscimento per un progetto ambizioso, sostenuto e voluto dalla Provincia, basato su più tecnologie del dominio ict, tra le quali anche la quantistica, e che valorizza le competenze guida di Ateneo e Fbk. Un’iniziativa coerente con la strategia del Trentino per uno sviluppo tecnologico che unisca sempre di più la possibilità di offrire servizi avanzati con la sostenibilità e la valorizzazione degli asset del territorio”, commenta l’assessore provinciale Achille Spinelli che stamane ha partecipato alla presentazione, in ateneo, con il collega Mirko Bisesti, accanto al rettore Flavio Deflorian.

Proprio come la miniera di San Romedio, un sito che si estende per oltre 80.000 metri quadrati e già ospita nelle celle ipogee create dai vuoti minerari dall’estrazione di dolomia infrastrutture per la conservazione di mele, la fermentazione di spumante, e altre sperimentazioni in ambiente ipogeo.

“Abbiamo colto l’occasione degli avvisi PNRR – aggiunge Spinelli – per un progetto sul quale puntiamo da tempo. Un’infrastruttura che possa fungere da volano per la trasformazione digitale e che possa contare su basi scientifico-tecnologiche solide come quelle dell’Università di Trento, che assieme a FBK guiderà l’iniziativa dal lato istituzionale”.

Il progetto presentato al Mur prevede la messa in rete del Green Data Center (che sarà collocato in un’area specifica dei vuoti minerari) e un’operatività per l’erogazione di servizi avanzati nelle seguenti aree: intelligenza artificiale, calcolo ad elevate prestazioni, edge computing e sicurezza informatica inclusa crittografia quantistica.

Un disegno coerente con l’importanza di ict e trasformazione digitale tra le priorità indicate nei documenti strategici provinciali, nel Programma pluriennale della ricerca dell’attuale governo provinciale e nella Strategia di specializzazione intelligente 2021-27.

"Altamente sicuro e innovativo in termini energetici - scrive l'ateneo in una nota stampa - il datacenter sarà localizzato nel sito della miniera di San Romedio. Intanto, dal Pnrr arrivano anche risorse per le borse di dottorato. L’Ateneo offrirà oltre 48 posti finanziati: giorni l’uscita dei bandi".

Nel complesso ammonta a 50 milioni il finanziamento ottenuto dal Trentino attraverso l’Università: "In particolare - si legge - l’Ateneo si è posizionato al quarto posto per punteggio nella graduatoria delle università e degli istituti di ricerca italiani, per le proposte progettuali ammesse a finanziamento relative a infrastrutture tecnologiche di innovazione. UniTrento utilizzerà le risorse per il reclutamento di giovani ricercatori e ricercatrici, per investimenti su infrastrutture e per attività di ricerca e sviluppo con le imprese. Ciò contribuirà a rafforzare la competitività dell’ecosistema della ricerca, ma anche del sistema produttivo stesso del territorio trentino".

L’Università di Trento aveva partecipato con diverse proposte progettuali su tutte e cinque le linee di finanziamento Pnrr sulla missione 4 “Istruzione e ricerca” della componente 2 “Dalla ricerca all’impresa”.

"Si tratta - precisa la nota - di investimenti per lo sviluppo della ricerca di base e applicata nel paese che prevedono la costituzione di centri nazionali su tecnologie abilitanti, ecosistemi dell’innovazione, la creazione e rafforzamento di infrastrutture di innovazione e infrastrutture di ricerca e partenariati estesi per il finanziamento di progetti di ricerca di base.

La maggior parte delle proposte progettuali di UniTrento ha superato la fase di negoziazione e vede ora l’Ateneo impegnato nell’avvio delle iniziative che si svolgeranno da qui al 2025. I finanziamenti del Pnrr all’Ateneo vanno su cinque iniziative per infrastrutture e ricerca di base e applicata".

Legato al Pnrr c'è anche il fronte borse di dottorato. I decreti ministeriali erano usciti ad aprile, ma la notizia diventa ora di attualità perché a breve apriranno i due bandi.

"Una partita importante - scrive l'ateneo - che vede l’Università di Trento protagonista con oltre 48 nuovi posti di dottorato nell’anno accademico 2022/23 (ciclo 38°). Un bando riguarderà 18 borse da attribuire a dottorati per la realizzazione di progetti dedicati a ricerca Pnrr, pubblica amministrazione e patrimonio culturale.

L’altro bando sarà dedicato a oltre 30 borse di dottorato co-finanziate da imprese da attribuire, sempre per il 38° ciclo, alla realizzazione di progetti che mirano al potenziamento delle competenze di alto profilo, in modo particolare nelle aree delle tecnologie abilitanti (Key Enabling Technologies). Si vuole con questa iniziativa rispondere ai fabbisogni di innovazione delle imprese e promuovere il rapporto tra ricerca e azienda.

Tutte le borse finanziate dai decreti ministeriali nell’ambito del Pnrr sono a tematica vincolata e prevedono lo svolgimento di esperienze formative anche in strutture esterne all'università (imprese, centri di ricerca, pubbliche amministrazioni) e periodi di studio e ricerca all’estero, nell'ottica di una formazione dottorale internazionale e legata alla società e al mondo economico-produttivo. Il processo di selezione si concluderà nell’estate, il dottorato all’Università di Trento scatterà il 1° novembre".

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