"Che ne è della canzone politica alla Balistreri? Oggi si assiste a un impoverimento del linguaggio, al fenomeno della mancanza di contenuti, una cosa che riguarda tutta l'arte e dunque anche il cinema. Siamo insomma in una situazione orwelliana. Rosa è invece rivoluzionaria, la sua cultura nasce dal nulla, impara a scrivere e leggere da sola e si circonda di intellettuali, capisce che la cultura è l'unica cosa che la può far evolvere. Non si piega ai soprusi, non fa parte del ciclo dei vinti, è una rivoluzionaria contro il patriarcato".
Così a Roma Carmen Consoli, che ha curato le musiche di 'L'amore che ho', biopic sulla cantante popolare siciliana, già al 42° Torino Film Festival e ora in sala dall'8 maggio. Liberamente tratto dall'omonimo romanzo di Luca Torregrossa, il film, diretto da Paolo Licata che ne firma anche la sceneggiatura con Maurizio Quagliana, Heidrun Schleef e Antonio Guadalupi, ha nel cast ben quattro attrici, Lucia Sardo, Donatella Finocchiaro, Anita Pomario e Martina Ziami, che prestano il volto a Rosa Balistreri nelle diverse fasi della sua vita. Il tutto per raccontare questa incredibile artista che è stata non solo simbolo del Mezzogiorno e della sua cultura, ma anche una cantautrice che ha lottato per i diritti dei lavoratori, contro la mafia e a favore dell'emancipazione femminile.
Una donna, nata poverissima, che ha visto la galera e tanta tragedia intorno a sé. Una cantante popolare che si avvicina alla cultura italiana ufficiale grazie ai suoi incontri con Dario Fo, Andrea Camilleri, Franca Rame, Renato Guttuso. "Faceva comizi con la chitarra e con le sue parole - dice Donatella Finocchiaro - è un esempio per le nuove generazioni, una donna fuori dai cliché che ha detto no al patriarcato e, grazie all'arte, ha sublimato il suo grande dolore.
Sono cresciuta - continua l'attrice catanese - in una famiglia in cui mi dicevano 'fatti brutta' per evitare problemi con gli uomini. Certo, c'è anche una nostra responsabilità per aver insegnato questa educazione patriarcale. Che suggerirei alle donne? Far accettare agli uomini i nostri 'no', le nostre porte in faccia". Dice invece Lucia Sardo che interpreta Rosa in età più avanzata: "Siamo immersi in una società patriarcale, mio figlio è stato bullizzato da ragazzo solo perché era ben educato. Cosa vorrei? Che per due giorni un uomo diventasse donna per capire che significa".
«"L'amore che ho, che prende il titolo da una canzone di Rosa (in originale L'amuri ca v'haiu, letteralmente "l'amore che ho per voi") - spiega Licata - è una storia che assume un valore importante, non solo per lo spessore culturale della protagonista, ma perché racconta un periodo storico, quello tra gli anni '60 e '80, cruciale per l'Italia e per il mondo intero. Un momento di cambiamenti, di fermenti e inquietudini sociali e culturali.
Attorno al personaggio di Rosa ruotano figure che rappresentano veri e propri simboli di quei pensieri e di quelle battaglie. Quella di Rosa è una personalità incredibilmente sfaccettata, tormentata, sempre in bilico tra il grande amore e l'estrema violenza, capace di sentimenti contrastanti, disposta a uccidere ma anche a morire per amore". Nel cast del film Tania Bambaci che interpreta il ruolo di Angela, figlia di Rosa, mentre Vincenzo Ferrera è Emanuele, padre di Rosa. Oltre a interpretare il ruolo di Alice, Carmen Consoli, che da sempre considera Rosa un'ispirazione e una guida, firma le musiche originali del film.