Alfano: «La Tav si farà, i delinquenti si rassegnino»
La «talpa» che dovrà scavare il tunnel in val di Susa è pronta a partire ed il Governo manda un segnale duro al popolo No Tav: sono in arrivo 200 militari di rinforzo per vigilare sul cantiere; inoltre a Torino è stata nominata prefetto Paola Basilone, ex vicecapo della polizia ed esperta di ordine pubblico; e oggi a Chiomonte si farà vedere il capo della polizia, Alessandro Pansa. «Lo Stato fa lo Stato. La Tav si farà. Delinquenti e bombaroli si rassegnino», dice il ministro dell'Interno, Angelino Alfano
La «talpa» che dovrà scavare il tunnel in val di Susa è pronta a partire ed il Governo manda un segnale duro al popolo No Tav: sono in arrivo 200 militari di rinforzo per vigilare sul cantiere; inoltre a Torino è stata nominata prefetto Paola Basilone, ex vicecapo della polizia ed esperta di ordine pubblico; e oggi a Chiomonte si farà vedere il capo della polizia, Alessandro Pansa. «Lo Stato fa lo Stato. La Tav si farà. Delinquenti e bombaroli si rassegnino», dice il ministro dell'Interno, Angelino Alfano.
Il punto sulla situazione della valle è stato fatto al Viminale, dove Alfano ha presieduto una riunione del Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza alla quale hanno partecipato i vertici nazionali delle forze di polizia e dei servizi di intelligence ed il capo di Stato Maggiore della Difesa. Un focus è stato fatto sulle proteste e sui recenti episodi di danneggiamento di imprese impegnate nei lavori. Si contano ben 14 attentati negli ultimi tre mesi. Con danni per milioni di euro. Particolare allarme ha destato il ritrovamento lo scorso 30 agosto di 100 petardi e 50 razzi che - secondo la poilizia - «potevano uccidere» a bordo di un'automobile condotta da due attivisti No Tav. Immediata la replica del movimento: «se due petardi da 50 grammi che esplodono a 40 chilometri l'ora possono uccidere, come dice il perito della Procura, cosa possono fare le granate lacrimogene SC sparate anche dai carabinieri, con velocità all'uscita dal lanciagranate di 270 chilometri all'ora, con gittata di 400 metri?».
Una guerra di nervi. Da parte delle forze dell'ordine si teme un salto di qualità nelle azioni di vera e propria guerriglia che le frange più estreme dei militanti stanno conducendo contro forze dell'ordine e imprese che lavorano all'opera. Anche alla luce della «chiamata alle armi» che due esponenti delle nuove Br, Alfredo Davanzo e Vincenzo Sisi, hanno inviato dal carcere al movimento che si oppone all'opera. Si è dunque ritenuto necessario «tenere alto il livello di attenzione e vigilanza». Il primo atto concreto è l'invio di altri 200 soldati che si aggiungeranno ai 215 militari del 5° reggimento alpini che già da mesi proteggono le recinzioni del cantiere.
«Andremo avanti - ha scandito Alfano - ribadendo che un'opera strategica non può essere bloccata da chi, colluso dell'eversione e della violenza, pretende di contrapporsi alla legge ed alla democrazia». «Ecco perchè - ha sottolineato - oggi rafforziamo i contingenti, nonchè abbiamo scelto come prefetto una donna di grande esperienza di territorio e di ordine pubblico».
Sulla stessa linea il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Maurizio Lupi. «L'entrata in funzione della talpa che scaverà la galleria in Val di Susa - ha osservato - è la risposta più seria, concreta ed efficace ai deliri delle nuove Br che incitano il movimento No Tav "a compiere un altro salto in avanti" rispetto alle violenze di cui alcuni delinquenti si sono già resi responsabili».