«Mafia Capitale? Il Comune va sciolto»
«Quello che emerge dalle indagini in queste ore fa letteralmente schifo. Presunzione di innocenza per tutti, ma si facciano presto i processi. Abbiamo il diritto di sapere chi ha rubato». Matteo Renzi parla di «Mafia Capitale» e cerca di interpretare il sentimento pubblico, mentre in Campidoglio va in scena una protesta dura contro il sindaco del suo partito, il Pd. «Un sistema di potere corrotto, denari ai politici e non solo», definisce il verminaio romano il premier nella sua e-news. Ma aggiunge: «Sia chiaro un messaggio: la città di Roma è la capitale di questo Paese. Non consentiremo - insieme al Sindaco e a tutti i cittadini onesti - che sia accostata a fenomeni squallidi come corruzione e disonestà».
«Lottare contro la corruzione è una priorità del governo e anche per questo va respinto con forza il tentativo di mettere tutti sullo stesso piano, come fatto ingiustamente contro un galantuomo come Poletti - dice ancora Renzi - perché prendere una tangente non è la stessa cosa che fare una foto a cena. Se passa questo vince chi dice che sono tutti uguali». Il ministro del Lavoro è apparso in una fotografia tra gli altri con il braccio destro di Massimo Carminati (nella foto la sua cattura) , Salvatore Buzzi, ras delle cooperative sociali. Palazzo Chigi intanto fa sapere che il governo non ha intenzione di rinunciare alla candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2024 nonostante gli scandali. Renzi ha commissariato il Pd romano con il presidente del partito Matteo Orfini, ma resta in ballo per il Comune l'ipotesi del commissariamento, richiesto dal Movimento 5 Stelle al prefetto. Favorevole anche Berlusconi: «Ritengo che di fronte alla situazione che sta emergendo nell'inchiesta sulla gestione del Comune di Roma l'unica soluzione accettabile sia quella di uno scioglimento immediato del Consiglio Comunale, procedendo conseguentemente all'immediata convocazione di nuove elezioni». E FI lancia un primo segnale non partecipando all'elezione del nuovo presidente dell'Assemblea capitolina, Valeria Baglio del Pd, al posto del dimissionario compagno di partito Mirko Coratti, indagato.
M5S passa dalla proposta all'azione occupando parte del Consiglio comunale e protestando rumorosamente contro Marino e la sua maggioranza che non si fa da parte per il commissario. I membri del direttorio Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista guidano un blitz in Campidoglio al grido di «Onestà!» e «Fuori la mafia dallo Stato», con altri parlamentari, gli eletti al Comune e decine di militanti fuori e dentro l'aula. Eppure il sindaco apre ai 5Stelle sull'ipotesi di larghe intese dell'ex sindaco Francesco Rutelli, ma dubita che il movimento sia disposto a entrare in Giunta.