Progetto Trentino riparte da 500 tesserati
Schiacciati tra due «leopolde», con numeri risicati rispetto ai concorrenti di Patt e Upt, ieri mattina i seguaci di Progetto Trentino si sono riuniti nel loro primo congresso, con l'obiettivo di cambiare marcia e tornare a contare in politica, affidandosi al nuovo presidente, il primierotto Marco Bettega.
Rispetto alla primavera 2013 il peso specifico del partito è decisamente diminuito: sull'onda dell'entusiasmo si era partiti con 2mila tesserati pronti a sostenere il candidato Diego Mosna, mentre oggi, dopo il flop delle elezioni provinciali, si è arrivati alle dimissioni dell'imprenditore Diatec, alla diaspora di consiglieri provinciali e al drastico calo dei sostenitori. Le tessere arancio di Pt al momento, infatti, sono solo 500 e ieri mattina al centro Interbrennero hanno firmato meno di cento persone.
Questi numeri però sembrano non scoraggiare i promotori del movimento, convinti di poter dire ancora la loro.
«Questa è l'occasione per ripartire: il nostro programma di governo non si è materializzato, ma abbiamo lavorato bene come opposizione. Il 10% di voti ottenuti alle elezioni provinciali non sono stati una sconfitta, ma il ridimensionamento della nostra presunzione», è stato il discorso introduttivo del presidente uscente Mauro Dorigoni. Il suo successore, eletto all'unanimità, si è presentato come lista unica; un segnale, ha spiegato alla platea munita di coreografiche sciarpe arancioni distribuite all'ingresso, della volontà di superare divisioni e protagonismi. Quarantaquattro anni, geometra di Transacqua e coordinatore di Pt in Primiero, Marco Bettega si presenta ai tesserati come un «soldato semplice», al di fuori di correnti e spartizioni, che saprà sorprendere nella nomina del direttivo, prevista per la settimana del 15 dicembre. «Manteniamo le ambizioni di governo, ci proponiamo ai trentini come coloro che pensano ai problemi reali, non all'orsa Daniza, non ai vitalizi e non all'omofobia», ha detto nel suo discorso il nuovo presidente, che in diversi passaggi, come hanno fatto i suoi colleghi di partito, ha citato le parole pronunciate da Papa Francesco al Parlamento Europeo.
Tanti riferimenti alle radici cristiane, al popolarismo europeo, ai padri fondatori dell'autonomia, con una spruzzatina di retorica pescata da Antoin De Saint Exupery. «Non mi limiterò a fare il sacrestano di questa cattedrale, voglio continuare a costruirla», è stato l'annuncio di Bettega.
In prima fila alcuni esponenti delle opposizioni - Maurizio Fugatti della Lega, Giacomo Bezzi di Forza Italia e Rodolfo Borga di Civica Trentina -, oltre Walter Kaswalder del Patt. «Ci posizioniamo al centro e dobbiamo ripartire dalla coalizione che l'anno scorso aveva sostenuto Mosna», sono i propositi del nuovo presidente.
A sostenerlo c'era anche l'ex front-man di Progetto Trentino, Silvano Grisenti, sospeso dalla carica per la legge Severino e pronto all'autocritica pubblica. «Non nego di aver sofferto in questo periodo, ma le difficoltà temprano - ha detto - Per vincere dobbiamo ritrovare l'entusiasmo degli inizi».