Tsipras a Roma per allargare il fronte Ue anti-austerità
L'offensiva diplomatica di Alexis Tsipras e del suo ministro delle Finanze Yanis Varoufakis punta su Roma. Il neopremier greco, che giunge da Cipro, prima tappa del suo tour europeo, oggi arriva per spiegare al presidente del consiglio Matteo Renzi le proposte greche per superare l'impasse tra Atene e i suoi creditori internazionali sull'esplosivo tema del debito ellenico.
Sperando di trovare una sponda nel premier italiano, con il quale condivide una ricetta europea più rivolta allo sviluppo che all'austerità. Solleccitazioni in questo senso sono arrivate, fra gli altri, dall'ex viceministro dell'economia eesponente della minoranza Pd Stefano Fassina.
Da quando è entrato a palazzo Maximos (l'ufficio del premier greco) martedì scorso, Tsipras - partito subito con l'abolizione delle privatizzazioni, l'aumento del salario minimo e la riassunzione di statali licenziati - non ha avuto vita facile, tra alternanti segnali di comprensione e di chiusura dall'Europa e dalle capitali del continente verso la sua campagna per il taglio del debito e la fine dell'austerità. Stamane, Renzi ha spiegato ai microfoni di Rtl che sulla Grecia "serve serietà, prudenza e responsabilità", sostenendo che "l'euro si sta mettendo sulla strada giusta ma bisogna andare più veloci" nella via della flessibilità. "È fondamentale dare un messaggio chiaro - ha aggiunto il premier - noi abbiamo detto che vogliamo cambiare la politica economica in Europa e non solo per la Grecia. Siamo in prima linea e son contento che in tanti stanno arrivando".
E il sottosegretario alla presidenza del consiglio Sandro Gozi ha aggiunto, intervistato dall'agenzia greca Ana-Mpa, che l'Italia "è uno dei creditori della Grecia, ma vuole adottare una posizione logica e non strangolare il proprio debitore". Roma, ha sottolineato, è pronta "ad ascoltare con interesse e sincerità le richieste e le proposte del governo greco". "Credo che Tsipras abbia bisogno di alleati in Europa e che Renzi abbia l'occasione per trovare un alleato serio dal punto di vista della contestazione dell'egemonia della signora Merkel", ha osservato il leader di Sel, Nichi Vendola, alla vigilia dell'incontro di Roma.
Stefano Fassina e Alfredo D'Attorre (altro esponente della sinistra Pd) hanno scritto una lettera aperta al premier Renzi per chiedere che Tsipras "non sia lasciato solo, né sul debito né sulla riforma dell'euro".
Ma non tutti ovviamente sono così dialoganti, a cominciare - come sempre - dalla Germania, per la quale una riforma della troika o un cambiamento del meccanismo di valutazione dei programmi di salvataggio "non è in programma", ha avvertito il portavoce di Angela Merkel e Wolfgang Schaeuble rispondendo a una domanda sulle richieste di Atene. Il meccanismo di controllo, sottolinea Berlino, non può essere cambiato "da una sola parte". E per una fonte del governo di Berlino Angela Merkel e Matteo Renzi - che ieri si sono sentiti al telefono - sono "uniti" nei confronti di Atene. Entrambi sarebbero del parere di "aspettare di capire quali saranno le proposte del nuovo governo greco".
Sempre da Berlino, trapela la notizia che la cancelliera non vorrebbe avere un faccia a faccia con Tsipras prima del vertice europeo del 12 febbraio. Un'indiscrezione poi corretta da una nota che definisce Tsipras "benvenuto" a Berlino, ma che precisa che ancora non c'è una richiesta di incontro.
Ma se la Germania resta fredda, Bruxelles ricorda che Jean Claude Juncker ha già detto che la troika non ha futuro e che pensa ad un meccanismo di controllo parlamentare sugli accordi.
Tuttavia, qualsiasi ipotesi di cambiamento "non sarà comunicata prima di averne discusso mercoledì prossimo direttamente con il premier Alexis Tsipras".
"Il punto di partenza per discutere con Tsipras sono le sue dichiarazioni di sabato con cui ribadisce che gli impegni con Fmi e Ue non saranno traditi", ha assicurato il portavoce di Juncker.
E accanto a Tsipras, che oggi incontrerà anche la presidente della Camera Laura Boldrini e forse anche esponenti della lista europea L'Altra Europa con Tsipras (che fu promossa l'anno scorso fra gli altri da Barbara Spinelli e Curzio Maltese), ci sarà anche Varoufakis, l'avversario giurato della troika che ha incassato un parziale sostegno della Francia alla sua intenzione di ridurre il "fardello" del debito greco. E che ieri a Londra ha visto il Cancelliere dello Scacchiere George Osborne (con i giornali britannici che non hanno perso tempo a evidenziare il contrasto tra l'abbigliamento formale di Osborne e l'ormai celebre camicia fuori dai pantaloni di Varoufakis), per il quale "lo stallo fra la Grecia e l'eurozona sta diventando il più grande rischio per l'economia globale".
Per Varoufakis, intervistato da Channel 4, "ci sarà un accordo a breve che sistemi il problema greco una volta per tutte". Il ministro ha parlato di una "relazione costruttiva" con Londra e sottolineato che c'è la comune determinazione nel porre fine alla "pretesa" che ha reso la Grecia "una ferita purulenta" per l'eurozona. Oggi a Roma ci sarà anche lui: in programma un pranzo di lavoro con il ministro Pier Carlo Padoan.