Grecia-Ue, prove tecniche di dialogo
La Grecia e l’Ue cominciano a parlarsi e fanno un primo passo in avanti dopo lo scontro all’Eurogruppo: Tsipras accetta di far lavorare i suoi tecnici con quelli della ex Troika, che cambia nome dopo le sue proteste, ed entro lunedì si cercherà un terreno comune per siglare un accordo all’Eurogruppo. I leader europei si dimostrano per ora disponibili verso il nuovo Governo e lavorano tutti ad un compromesso che non faccia perdere la faccia a nessuno. Il tempo è poco ma la volontà c’è, anche con l’aiuto della Bce che ha aumentato la linea di liquidità d’emergenza (ELA) alle banche greche che avevano esaurito il tetto.
«L’Ue cerca sempre il compromesso, questo è il suo successo. La Germania è pronta ma va detto che la credibilità dell’Ue dipende dal rispetto delle regole e dall’essere affidabili», ha detto la cancelliera Angela Merkel entrando al vertice europeo. C’è ancora qualche giorno prima di lunedì, ha spiegato, e l’Ue deve valutare le proposte greche. Lo stesso Tsipras, al suo primo vertice Ue, si è detto «molto fiducioso che troveremo una soluzione accettabile per tutti, per mettere fine all’austerità e far tornare la Ue sulla strada della coesione sociale».
Ottimista anche il presidente del Parlamento Ue, Martin Schulz, perchè «anche se non appare, uomini e donne politici a volte sono ragionevoli».
Con queste premesse Grecia e Ue fanno un passo avanti rispetto all’Eurogruppo di ieri, finito con uno scontro a viso aperto tra Atene e i suoi partner: ora la Grecia accetta che l’Ue valuti le sue proposte. È un piccolo passo, ammettono i diplomatici, ma fondamentale per far proseguire quello che ancora non è un negoziato ma per ora solo un dialogo, per giunta pieno di insidie.
È stato il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem a proporre a Tsipras, durante un bilaterale a margine del vertice europeo, di avviare il confronto tecnico in vista di lunedì, per non lasciare che l’impasse di ieri rallentasse anche il prossimo appuntamento.
Lo stallo si era creato per un problema formale che ne nascondeva uno sostanziale: il comunicato finale dell’Eurogruppo conteneva la parola ‘estensionè del programma, di cui Tsipras non vuole sentir parlare e ha quindi bloccato la diffusione del comunicato. Oggi, invece, il premier greco ha accettato la proposta di Dijsselbloem ma ha chiesto che nel comunicato con cui i due sancivano l’accordo la parola ‘Troikà venisse sostituita con ‘istituzionì: «Tsipras e Dijsselbloem hanno deciso di chiedere alle istituzioni di impegnarsi con le autorità greche per avviare il lavoro su una valutazione tecnica del terreno comune tra il programma attuale e i piani del Governo greco, per facilitare la discussione all’Eurogruppo del 16», si legge nel comunicato. Le riunioni, che si terranno a Bruxelles, dovrebbero iniziare già domani. Dopo questo lavoro tecnico servirà poi una decisione politica, che l’Eurogruppo dovrebbe essere in grado di prendere lunedì.
Il vertice europeo non affronta solo la questione greca, che volutamente lascia ai margini proprio per non trasformarla in una discussione politica.
Altri i temi sul tavolo: l’Ucraina e l’accordo di Minsk, accolto con soddisfazione da tutti i leader che però non abbassano la guardia. «Dà speranza ma non è ancora abbastanza, il vero test sarà il rispetto del cessate il fuoco sul terreno», ha detto il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk. C’è poi l’immigrazione, con la richiesta del premier Renzi di affrontare il problema Libia. E infine il terrorismo, con una stretta sui controlli alle frontiere e un rafforzamento della cooperazione tra intelligence.
Chiara De Felice (Ansa)