Bus gratuiti, il progetto avanza

L'obiettivo: arrivare ad un sistema di mobilità capillare, intermodale e multimodale

Rimodulare l'intero sistema dei trasporti portando il Trentino, in dieci anni, ad una mobilità che per il 70% circa si baserà sul trasporto alternativo, dove il perno principale sarà il trasporto pubblico locale ma anche gli altri sistemi come il car sharing, il car pooling, i percorsi per pedoni e per ciclisti.

Arrivare insomma ad un sistema di mobilità capillare, intermodale e multimodale. Questo l'obiettivo del disegno di legge di iniziativa popolare promosso da un comitato di cittadini che dopo aver terminato la raccolta e consegnate le 4.000 firme, ieri ha presentato in Terza Commissione provinciale i punti principali dell'iniziativa riscuotendo un forte interesse. Anche sulla possibilità di rendere gratuiti i servizi pubblici.

Il comitato è formato da associazioni come Noi amici del trasporto pubblico, Comitato trasporto pubblico gratuito, Amici della terra, Wwf Trentino, Comitato per lo sviluppo sostenibile, Italia nostra, Mountain Wilderness, Treno di mezzanotte, Transdolomites, Jungo, Trentino Arcobaleno, Federconsumatori, Donne Rendena, Fit Cisl, Uil trasporti, Filt Cgil, Orsa, Faisa Cisal.

«Abbiamo illustrato i punti principali del disegno di legge - ha spiegato Antonella Valer del comitato - presente anche l'assessore provinciale ai trasporti Mauro Gilmozzi. È stato un incontro molto positivo e in accordo con l'assessore abbiamo pattuito due mesi per avviare un tavolo di lavoro per trovare una mediazione tra le nostre proposte e quelle delle Provincia, per una futura legge organica sulla mobilità in Trentino».

L'obiettivo è ridurre in 10 anni l'utilizzo dell'auto arrivando ad un territorio con il 70% di mobilità sostenibile. Un cambio culturale, insomma, con il passaggio dalla monocultura delle automobili alla multimodalità. «Secondo i calcoli che sono stati fatti - hanno spiegato i promotori - il disegno di legge che abbiamo presentato farebbe risparmiare al nostro territorio almeno 150 milioni di euro derivanti dagli incidenti e, se aggiungiamo anche gli effetti dell'inquinamento atmosferico, il rumore e altro, si arriva ad un risparmio di oltre 300 milioni di euro».

Il peso sul bilancio provinciale, secondo i tecnici, per l'attivazione del ddl sarebbe di 100 milioni di euro in più rispetto a quelli già previsti, che sarebbero però coperti con gli effetti positivi derivanti dal sistema di mobilità multimodale. Tra i punti chiave del ddl, formato da 22 articoli, vi è il rafforzamento del sistema di trasporto pubblico con la rete di infrastrutture e servizi, rendendolo poi più appetibile perché gratis. Viene anche prevista la figura del «manager provinciale della mobilità» con funzioni di promozione e coordinamento di politiche della mobilità, oltre all'istituzione di un Osservatorio sulla mobilità sostenibile ed al potenziamento delle risorse per la mobilità dolce (pedonale e ciclabile). È poi prevista una rivisitazione delle legge provinciale sull'urbanistica per i parcheggi pertinenziali aggiungendo l'obbligo di spazi verdi, l'attivazione di processi partecipativi sul territorio, l'utilizzo di innovative tecnologie per l'infomobilità e molto altro.

«L'obiettivo - hanno spiegato i promotori - è quello di avviare un cambiamento virtuoso del sistema del trasporto trentino. Attraverso la mobilità sostenibile i risparmi potrebbero anche arrivare dalla non più necessaria esecuzione di opere faraoniche. Di questo ne beneficerebbero tutti».

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