La Lega: il Trentino in un nuovo Stato delle Alpi
Un disegno di legge per promuovere, attraverso consultazione popolare, l'autodeterminazione regionale e la costituzione di uno Stato autonomo nel cuore delle Alpi. Lo propone la Lega Nord del Trentino, che nei giorni scorsi ha depositato, in Consiglio provinciale ed in Regione, un documento finalizzato all'indizione di un referendum per la creazione di una convenzione atta a traghettare il nostro territorio verso una completa indipendenza da Roma.
Ad ispirare la proposta, che potrebbe peraltro avere dei profili di illegittimità costituzionale, sono stati principalmente i movimenti indipendentisti della Scozia e della Catalogna, oltre alle proposte formulate negli ultimi mesi da alcuni gruppi in Veneto e Lombardia.
«La nostra - ha voluto precisare il primo firmatario del disegno di legge Maurizio Fugatti - è un'iniziativa seria in difesa della nostra autonomia regionale. Questo governo, infatti, ha dimostrato ampiamente di voler impoverire progressivamente le province di Trento e Bolzano, rendendo di fatto impossibile ottemperare alle competenze primarie delle due autotomie. Lasciamo alla popolazione trentina e altoatesina la scelta relativa al futuro delle istituzioni locali, e mettiamo nelle mani dei presidenti Ugo Rossi e Arno Kompatscher uno strumento per contrattare con il governo di Matteo Renzi da una pozione di forza».
Dal punto di vista pratico, la bozza di legge, depositata lo scorso 10 febbraio, prevede l'indizione di una consultazione sulla possibile autodeterminazione regionale, con un quesito relativa all'istituzione di un organo (la convenzione) in grado di elaborare una sorta di costituzione regionale. Secondo le stime presentate dalla Lega Nord, che si aspettano l'appoggio dei partiti autonomisti trentini e sudtirolesi, il referendum dovrebbe costare circa 4 milioni di euro.