Elezioni a Trento, corsa a cinque per palazzo Geremia
Sono ufficialmente cinque i candidati che domenica 10 maggio si sfideranno per la poltrona di sindaco di Trento e 12 le liste che si contenderanno i 40 posti del Consiglio comunale.
Alessandro Andreatta cercherà di confermarsi primo cittadino per altri 5 anni dopo i 6 già trascorsi nell'ufficio al secondo piano di Palazzo Geremia. Rispetto al 2009 il centrosinistra di cui Andreatta è portabandiera si è «asciugato»: dalle 8 liste si è passati a 4 (Pd, Patt, Ccd, Verdi), visto che che il Psi si è «fuso» nel Pd, Italia dei Valori ha chiesto ospitalità nel Cantiere civico democratico, mentre Udc e Leali non hanno presentato nessuna lista.
Nella sua ultima esternazione da sindaco uscente ha creato uno slogan che, probabilmente, diventerà il refrain della campagna elettorale. Suona più o meno così: «Io credo che, nonostante la crisi, la città sia cresciuta in questi sei anni. Ed è anche cambiata: è diventata più moderna, più vivace, più attrattiva per i turisti».
Un bilancio positivo, insomma, sulla base del quale chiede ai cittadini di Trento di riconfermarlo.
Sulla sua strada Andreatta troverà, però, 4 sfidanti agguerriti. Primo tra tutti il consigliere provinciale Claudio Cia che è riuscito nell'impresa di coalizzare tutto il centrodestra attorno ad un'unica figura, cosa che in città non succedeva da una quindicina d'anni. Vedremo così all'interno della stessa barca Civica Trentina, Progetto trentino, Forza Italia, Lega nord e Fratelli d'Italia.
Cia è stato il primo a lanciare la campagna elettorale tapezzando la città dei suoi manifesti. Spicca quello in cui promette che tutte le mattine la porta del suo ufficio da sindaco rimarrà aperta a tutti i cittadini senza bisogno di prenotazione ogni giorno dalle 7 alle 9. Altri temi della sua battaglia saranno la sicurezza, il recupero delle aree dimenticate, il decoro e la pulizia della città e «il dare risposte alle domande della gente».
Per la prima volta nella loro breve storia i «5 Stelle» corrono per il Comune. A guidarli è Paolo Negroni , neofita della politica dei palazzi, ma con alle spalle una lunga militanza nel movimento. Cardini della loro battaglia la sicurezza e l'ambiente.
La sicurezza torna anche le programma di Paolo Primon , l'unico dei candidati sindaco a non presentare liste per le circoscrizioni. «Anzi - spiega - noi le circoscrizioni vorremmo eliminarle per risparmiare risorse da destinare alla detassazione delle famiglie». Al posto del «decentramento organizzato» il leader di Popoli liberi (un passato nella Lega nord e nella Lega del Tridente) propone un delegato frazionale «come c'era prima delle circoscrizioni».
Ultima (ma solo per l'ordine alfabetico) è Antonia Romano che, dopo l'esperienza delle elezioni europee, intende portare in consiglio comunale a Trento gli ideali di Tsipras e della «rivoluzione greca». Questo lo slogan che introduce la pagina Facebook: «Per un soggetto politico nuovo, al di là dei partiti e della partitocrazia, per fare politica fra la gente, per la gente e con la gente».
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La carica dei 449 candidati per 39 posti a Palazzo Thun
Grazie alla riforma voluta dal Consiglio regionale per dare un segno di sobrietà in un momento di crisi economica il prossimo Consiglio comunale sarà composto da 40 persone. Fino ad ora erano 50.
Per i 39 posti disponibili (il primo va di diritto al candidato sindaco che vincerà l'elezione diretta) si sfideranno 449 candidati in rappresentanza di 12 liste.
Sono 31 i consiglieri uscenti (compresi due che si sono dimessi per motivi personali nel corso della legislatura) che il 10 maggio tenteranno la riconferma. Tra loro ci sono tutti gli attuali assessori tranne Michelangelo Marchesi e Fabiano Condini.
Nel Pd sono 11 coloro che si presentano per mantenere il loro scranno di giunta o consiglio: Elsiabetta Bozzarelli, Corrado Bungaro, Roberta Calza, Silvio Carlin, Maria Chiara Franzoia, Italo Gilmozzi, Ruggero Purin, Andrea Robol, Alberto Salizzoni, Giovanni Scalfi e Paolo Serra.Nel Patt ci sono Paolo Dal Ri, Piergiorgio Frachetti (dimissionario a metà legislatura) e Dario Maestranzi, mentre la pattuglia di uscenti del Cantiere civico democratico sono ben otto: Salvatore Aliberti, Paolo Biasioli, Paolo Castelli, Massimo Ducati, Lorenzo Eccher, Flavia Fontana, Marco Patton e Renato Tomasi. Per finire con la coalizione di centrosinistra, nei Verdi c'è la sola Lucia Coppola a correre per la riconferma.
Nessuna esperienza in Consiglio comunale, invece, per i candidati di Popoli liberi di Paolo Primon, e nemmeno per quelli del Movimento 5 Stelle, mentre per l'Altra Trento a Sinistra ci sono Giuliano Pantano e Francesco Porta (dimissionario nel 2014).
Nel centrodestra è la Civica trentina a vantare il maggior numero di uscenti, ben sei: Sandro Bordignon, Antonio Coradello, Nicola Giuliano, Andrea Merler, Giorgio Piffer e Claudio Villotti. Per la Lega tentano la riconferma Vittorio Bridi e Bruna Giuliani, così come Manfred de Eccher in Fratelli d'Italia. Tutti nomi nuovi, invece, per Forza Italia e Progetto Trentino, che dopo le ultime vicende politiche tentano la strada della «rivoluzione» interna.
Dal punto di vista procedurale, domenica 10 maggio ogni elettore potrà votare nel proprio seggio, indicato sulla tessera elettorale personale dalle ore 7 alle 21. I seggi elettorali del Comune di Trento sono 97. Vi sono poi 8 seggi speciali e 6 seggi volanti per permettere la raccolta del voto presso gli ospedali, case di cura e casa circondariale. Vi sono inoltre 4 seggi ove i militari, per ragioni di servizio, possono recarsi a votare.
Rispetto al passato, la normativa ha modificato la parte che riguarda lo spoglio. Le operazioni di apertura delle urne e di lettura delle schede elettorali cominceranno appena chiusi i seggi e determinata l'affluenza totale. Questo significa che realisticamente nelle prime ore del mattino si conoscerà il nome del nuovo sindaco di Trento. A meno che (cosa mai successa in città) nessuno dei candidati raggiunga il 50 per cento dei voti validi al primo turno. In questo caso si andrà al ballottaggio, previsto domenica 24 maggio con lo stesso orario.
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