Degasperi (M5S) contro il premio a Flor
Il consigliere provinciale del movimento Cinque stelle Filippo Degasperi va all’attacco sul premio annuale da 40 mila euro riconosciuto dall’Azienda sanitaria al direttore generale Luciano Flor «per aver raggiunto l’81,7% degli obiettivi fissati per l’anno 2013. Grazie al premio di 40 mila euro conseguente a tale valutazione, la retribuzione complessiva del direttore generale raggiungerebbe la somma complessiva di 236 mila euro annui.
Il consigliere provinciale del movimento Cinque stelle Filippo Degasperi va all’attacco sul premio annuale da 40 mila euro riconosciuto dall’Azienda sanitaria al direttore generale Luciano Flor «per aver raggiunto l’81,7% degli obiettivi fissati per l’anno 2013. Grazie al premio di 40 mila euro conseguente a tale valutazione, la retribuzione complessiva del direttore generale raggiungerebbe la somma complessiva di 236 mila euro annui.
In una interrogazione, l’esponente M5S presenta un’analisi comparativa: «In alcune realtà a noi vicine (prese a titolo di esempio), in cui il servizio sanitario non pare soffrire problemi particolari visto che è scelto da molti trentini in alternativa a quello provinciale, la situazione dei compensi assegnati ai direttori generali risulta essere la seguente.
Direttore generale Asl Milano: euro 184 mila (incentivo incluso); direttore generale Asl Lecco: euro 165 mila (incentivo incluso); direttore generale delle Aziende Ulss venete: euro 123 mila con possibile maggiorazione fino al 20% in caso di verifica positiva dei risultati di gestione per un massimo di meno di 148 mila euro.
Di fronte alla situazione della sanità trentina - commenta Degasperi - sorgono spontanee alcune riflessioni in particolare con riferimento ai risultati raggiunti (in teoria) in tema di “contenimento dei tempi di attesa” e la “mobilità” notoriamente deficitaria nella nostra Provincia.
Mentre si chiedono ulteriori sacrifici (ticket sulle ricette, ticket sulle prestazioni specialistiche) oltre al miliardo e rotti di euro che annualmente i trentini versano nelle casse della Provincia per il proprio servizio sanitario, appare anche singolare che l’assessore competente abbia deciso de plano di assegnare tutti i 40 punti rimessi alla sua discrezionalità».
Da qui i tre punti dell’interrogazione sottoposta al presidente provinciale Ugo Rossi al quale Degasperi chiede: «Come retribuzioni come quelle del direttore generale siano compatibili con le ristrettezze in cui sembra versare la sanità trentina tanto da non potersi nemmeno permettere la sostituzione delle mammografie negli ospedali di valle.
Le ragioni in base alle quali siano stati integralmente assegnati i 40 punti a disposizione dell’assessore competente, tenuto conto anche del fatto che fino a fine novembre 2013 (periodo a cui si riferisce il premio) l’attuale assessore non ricopriva incarichi vicini all’Apss.
Per quali ragioni nei territori a noi limitrofi i compensi dei direttori generali delle aziende sanitarie risultano sensibilmente inferiori rispetto a quelli trentini».