Uccide la madre adottiva e si tatua: «Ti amo mamma»
Il diciassettenne arrestato stamani dalla squadra mobile di Cosenza con l’accusa di avere ucciso la madre, una settimana dopo la morte della donna si era fatto tatuare sul braccio la frase «Nemmeno la morte ci potrà separare, ti amo mamma». Gli investigatori stanno cercando ora di capire se si sia trattato di un tentativo di depistare le indagini. Al ragazzo viene contestata anche l’aggravante dei futili motivi perchè all’origine del delitto vi sarebbero state le sgridate della madre.
Il ragazzo avrebbe fatto delle ammissioni sulle proprie responsabilità parlando col padre, colloquio che è stato intercettato dagli investigatori. È quanto trapela dal fitto riserbo imposto sulla vicenda dalla Procura dei minorenni di Catanzaro.
Secondo quanto si è appreso, il giovane avrebbe detto di avere spinto la madre dalle scale della loro abitazione perchè infastidito dalle sgridate della donna. Quindi ha telefonato al 118.
In realtà gli investigatori, sulla base dell’autopsia, lo accusano di avere strangolato la donna.
Il giovane era stato adottato da bambino, insieme al fratello di poco più grande che adesso è maggiorenne. I due ragazzi sono di nazionalità italiana e sono stati adottati quando erano entrambi piccoli. Sono fratelli di sangue.