Scontro politico sui migranti
Scontro politico sull'immigrazione. Ad accendere le polemiche è il governatore della Regione Lombardia, Roberto Maroni che ipotizza la riduzione dei trasferimenti regionali ai sindaci lombardi che dovessero accogliere nuovi migranti. "È un fatto gravissimo - afferma Maroni - Domani scrivo una lettera ai prefetti lombardi diffidandoli dal portare in Lombardia nuovi clandestini, poi anche ai sindaci dicendo loro di rifiutarsi di prenderli. A quelli che dovessero accoglierli ridurremo i trasferimenti regionali come disincentivo alla gestione delle risorse".
Basta con la "filosofia dello scaricabarile" e giocare con la "demagogia": "Non basta fare comunicati stampa e slogan" per risolvere il problema dell'immigrazione, risponde il premier Matteo Renzi. "Alcuni di quei governatori che si lamentano erano al governo quando è stata decisa la politica che ha condotto alle attuali regole". Le proposte che ha fatto l'Ue sulla suddivisione dei migranti al momento sono largamente insufficienti ma è difficile parlare di immigrazione e chiedere un coinvolgimento dell'Ue "quando alcune Regioni del tuo Paese dicono che il problema non li riguarda". "E' difficile" parlare di immigrazione e chiedere un coinvolgimento dell'Ue "quando alcune Regioni del tuo Paese dicono che il problema non li riguarda", ribadisce Renzi.
"L'intervento di Maroni è del tutto illegittimo - afferma il viceministro dell'Interno Filippo Bubbico - soprattutto da parte di un presidente di una grande regione e di una persona che è stata ministro dell'Interno di questa Repubblica che ha gestito un'emergenza immigrazione imponendo la presenza di immigrati nei diversi territori. Oggi si opera la concertazione con regioni ed enti locali".
"Bisognerebbe avvertire Maroni che la campagna elettorale è finita", commenta il presidente della Conferenza delle Regioni Sergio Chiamparino. "Mi sembra evidente la strumentalità politica di Maroni. Se volesse continuare a procedere su questa linea allora sarebbe più che giusto che il Governo togliesse alla Lombardia, al Veneto e alle altre Regioni che condividono queste posizioni i finanziamenti che lui vuole togliere ai Comuni che ospitano i profughi". Chiamparino sottolinea poi che "un'eventuale interruzione dei trasferimenti ai Comuni sarebbe oggetto di innumerevoli ricorsi".
"Non è nei poteri di un presidente di Regione decidere quale politica di accoglienza di profughi persegue il nostro paese - ricorda il sindaco di Torino e presidente Anci, Piero Fassino - Tanto meno è accettabile che si minaccino in modo ritorsivo, e illegalmente, riduzioni di risorse ai comuni che ospitano profughi".
Maroni incontrerà Toti e Zaia per iniziative comuni
"L'ho già detto: non accoglieremo altri migranti come faranno Lombardia, Veneto e Val d'Aosta. L'intervento di Maroni legittimo". Quello dei migranti "è un problema che dovrebbe essere risolto a monte e invece viene scaricato a valle". Così il neo governatore della Liguria, Giovanni Toti, commenta l'iniziativa di Roberto Maroni che ha minacciato lo stop ai trasferimenti per quei comuni che dovessero accogliere nuovi migranti. "Smettiamola con l' illusione di poter sopportare e gestire un esodo biblico". A dirlo è il governatore del Veneto Luca Zaia, che intervistato dal Corriere della Sera torna sui flussi di migranti e avverte: "il Veneto è una bomba che sta per scoppiare". Se si deve trovare un tetto ai migranti? "Fino a quando è possibile farlo. In Veneto abbiamo 514mila immigrati regolari, pari a quasi l' undici per cento della popolazione. Di questi, 42mila non hanno un lavoro. Insieme a Emilia Romagna e Lombardia siamo i più accoglienti. Basta".
L'asse Governo-Regioni - "Come Conferenza delle Regioni la strada che abbiamo seguito con il ministro Alfano è l'opposto rispetto alla proposta Maroni, abbiamo detto cioè - spiega il presidente Sergio Chiamparino - che siamo disponibili ad accogliere i profughi anche per ridurre il peso alle regioni del Sud, che si stanno facendo carico dell'accoglienza in maniera più consistente rispetto a tutte le altre. Ad Alfano abbiamo poi chiesto di continuare a lavorare sulla ricerca degli hub regionali, ma anche sullo screening dei migranti e la distribuzione in tutti i comuni del territorio, naturalmente facendo un lavoro equilibrato". Secondo il leader delle Regioni e governatore del Piemonte, "è importante poi, ma qui dipende da Viminale, accelerare il lavoro delle commissioni perché non si può aspettare un anno per sapere se una persona ha o meno il diritto all'asilo". Inoltre, ha concluso Chiamparino, "bisogna potenziare il sistema Sprar perché altrimenti tra un pò i soldi finiranno davvero". "Non ho parole per commentare la posizione di Maroni - afferma il viceministro dell'Interno Filippo Bubbico - le regioni hanno compiti, prerogative, responsabilità importanti pari a quelle dello Stato. Il problema dobbiamo risolverlo alla radice: bloccare le partenze, ma fino a quando ci sono, sino a quando le persone rischiano di morire in mare noi abbiamo il dovere di salvarle e di aiutarle".