Il no ai libri gender a scuola, Elton John e altri contro il sindaco di Venezia: bigotto
l più velenoso è stato sir Elton John, - che lo ha definito «un bigotto» ed «estremamente sciocco» - ma anche Celentano, e con lui il fotografo Gianni Berengo Gardin non sono stati teneri in questi giorni con Luigi Brugnaro, per i troppi no pronunciati in città del nuovo sindaco-imprenditore di Venezia.
Prima il ritiro dei libri gender dalle biblioteche delle scuole pubbliche (voluti dalla precedente amministrazione); poi lo stop alla mostra sulle grandi navi, Mostri di Venezia, di Berengo Gardin; nel mezzo l’approvazione - «come cittadino» - dell’ampliamento dell’hotel Santa Chiara, il discusso ‘cubò bianco a Piazzale Roma. Infine, ieri, l’obliqua interpretazione possibile sulla foto del manifesto di Mika imbrattato con una frase omofoba che Brugnaro aveva aggiunto al proprio profilo Twitter. «Nessuna provocazione, bensì piena solidarietà.
#noall’omofobia» aveva poi spiegato il sindaco in un tweet, anche se in un altro precedente sottolineava però che «il genere umano ha una precisa connotazione e si nasce tutti da una mamma e da un papà! Amen!».
Risultato, oggi con il rilancio del post di Elton John è scoppiata la polemica. Dai social, ai grandi media internazionali, Le Monde, Mirror, l’edizione internazionale del New York Times - riferisce La Nuova Venezia - è tutto un fiorire di articoli e prese di posizione contro il sindaco veneziano. Che in vacanza all’estero con la famiglia si limita a replicare via Twitter.
Se il francese Le Monde, con grande foto di un nave da crociera che si proietta sulla città, spinge la polemica sul difficile equilibrio tra Venezia e le grandi navi - tema su cui Celentano incalza da giorni il nuovo amministratore di centrodestra - l’internazionale del NYT, e soprattutto l’inglese Mirror, quest’ultimo riportando le frasi in Instagram di Elton John, vanno giù duri sul tema dei libri gender ritirati dalle scuole, dove si parlava di famiglie con genitori dello stesso sesso. L’international NYT prende l’esempio Venezia per affermare che «la censura nei libri per l’infanzia evidenzia il problema dei diritti omosessuali in Italia». E il ‘Mirror’, con le parole del baronetto Elton Jhon, che a casa a Venezia, sull’isola della Giudecca, è ancora più esplicito. «La meravigliosa Venezia - scrive - senza dubbio sta affondando, ma non tanto rapidamente come il villanamente bigotto Brugnaro».
«Invece di incoraggiare un mondo basato sull’inclusione, tolleranza e amore, sta promuovendo una società futura che crea divisione e favorisce l’ignoranza», conclude la pop star, difensore dei diritti gay e padre di due figli col marito David Furnish.
Insomma, vinta a mani basse la sfida delle amministrative che l’ha portato a Cà Farsetti, adesso Brugnaro dovrà dimostrare di saper conquistare ‘elettorì più attenti invece alla ‘cartolinà-Venezia, le celebrità del jet set e le testate internazionali.
Contro le critiche al sindaco veneziano si sono schierati immediatamente vari esponenti di destra, come Giorgia Meloni (Fratelli d'Italia) che ha pure invitato Elton John «a continuare a cantare» piuttosto che fare politica.