Console francese vende canotti ai disperati
Vende canotti ai migranti davanti alla spiaggia dove è stato ritrovato il corpo del piccolo Aylan il bimbo siriano annegato con la madre e il fratellino mentre tentava la traversata verso la Grecia. Si chiama Francoise Olcay, ed era anche la console onoraria di Francia sul posto. L'altra sera ha perso la carica, silurata su due piedi dal Quai d'Orsay mentre le sue immagini e le sue parole («se non glieli vendo io glieli vende un altro qui vicino») facevano il giro del web.
A Bodrum succede tutti i giorni, proprio dietro la spiaggetta diventata tristemente famosa nel mondo: negozi, piccole botteghe e supermercati, vendono canotti e gilet di salvataggio. La troupe di France 2, tv pubblica francese, si avventura sulla strada che costeggia la spiaggia e chiede ai commercianti di vedere i canotti. In quello più vicino, un uomo fa entrare gli ospiti nel retrobottega dove rimane un solo canotto: «Li ho venduti tutti, per questo l'ho messo a prezzi di saldo». Poi indica un'insegna poco lontana, affermando che la maggior parte dei migranti si serve proprio lì, in quel grande supermercato, e non da lui. La telecamera si sposta: all'ingresso del magazzino sventola la bandiera francese su una targa dove spicca il titolo diplomatico della titolare. Lei è una signora di mezz'età, console onorario di Francia.
«Sa che delle persone vanno a morire con le attrezzature che vendete qui?». «Certo - è la risposta - non possiamo impedire loro di partire. Ma se non ne vendiamo più noi, lo farà quell'altro qui vicino».