Vitalizi, ingiunzioni fiscali entro ottobre
Chi non paga rischia di perdere l'abitazione
Qualcuno rischia il fermo dell'auto, ma la maggior parte si gioca la villa. Per i consiglieri regionali che non hanno restituito la parte dei «vitalizi d'oro» prevista dalla nuova legge del 2014, si preannuncia un autunno «caldo». La convenzione della Regione con Trentino Riscossioni è pressoché fatta e a breve partiranno le ingiunzioni fiscali con l'invito a pagare. E qui si arriva al nocciolo della questione: o si versa il denaro (previsto anche il pagamento a rate, per chi ne fa richiesta), oppure arriva il pignoramento delle proprietà.
Fino ad ora nessuno - fra gli ex consiglieri regionali e i consiglieri regionali che non hanno ancora maturato il diritto all'erogazione dell'assegno - ha risposto all'appello della presidente del consiglio regionale Chiara Avanzo e del presidente della Regione Ugo Rossi per la restituzione degli anticipi del vitalizio e delle quote del Fondo Family, in base ai ricalcoli della legge dello scorso anno. La raccomandata era stata inviata lo scorso 10 agosto; qualcuno non l'ha subito ritirata e dunque i termini non sono scaduti per tutti. Tuttavia l'iter, che nell'intento della presidente Avanzo e del presidente Rossi dovrebbe portare la Regione a recuperare ancora 12 milioni e 700 mila euro di vitalizi, è stato avviato. Al sollecito «informale» di agosto seguirà nelle prossime settimane l'ingiunzione fiscale. Trentino Riscossioni, a quel punto, sarà autorizzata a mettere le mani nelle tasche dei consiglieri.
«Per legge abbiamo accesso alle banche dati. Se un cittadino non ha pagato, si fanno indagini per capire se abbia mezzi intestati e che tipo di lavoro svolga; si consulta il catasto per verificare se ha uno o più beni immobili. Questa è la procedura per tutti i cittadini e varrà anche per i consiglieri regionali» spiega il direttore di Trentino Riscossioni, Stefano Riccamboni. Ci sono tempi tecnici per la sottoscrizione degli atti conclusivi per la convenzione fra consiglio e giunta regionale e Trentino Riscossioni, ma la procedura dovrebbe terminare a breve con l'invio delle richieste di pagamento. «Ci vorrà ancora un mesetto per la parte formale - ipotizza Riccamboni - successivamente, una volta che l'ente invia a Trentino Riscossioni i nominativi ed i relativi importi, parte l'ingiunzione fiscale. Ci sono 30 giorni per pagare l'importo o per chiedere una rateizzazione. Trascorsi 30 giorni, possono partire gli atti esecutivi. Credo che entro ottobre partiranno le ingiunzioni».
In base agli «zeri» degli importi da versare sono previsti il fermo dell'auto (o dell'imbarcazione, per chi la possiede), oppure il pignoramento del quinto o di un settimo dello stipendio o della pensione. Per cifre più sostanziose si procede con l'ipoteca sulla casa o su qualsiasi altro bene immobile posseduto. Contando che alla maggior parte dei consiglieri è stato chiesto di restituire importi a cinque zeri, l'atto esecutivo principale nel «caso vitalizi» sarà il pignoramento dell'abitazione.
Pur di non rischiare di perdere la propria casa, c'è chi metterà mano al portafoglio e pure in fretta. Ma c'è chi, per principio, non vuole cedere ai diktat né della Regione né di Trentino Riscossioni e sta preparando la documentazione per bloccare, almeno per un periodo, ogni procedura. «Il nostro iter può essere fermato dalla decisione di un giudice - spiega il direttore di Trentino Riscossioni - in caso di sospensiva ogni nostra attività si interrompe». Per aggirare l'eventuale pignoramento dei beni si gioca dunque la carta dei ricorsi. Potrebbe anche andare male ai consiglieri che chiederanno l'intervento del giudice ma, nella peggiore delle ipotesi, grazie ad una sospensiva potranno continuare ad essere proprietari della casa in cui vivono, in attesa di preparare un altro ricorso.