Moena, polemiche sul progetto edilizio: «Piaz de Sotegrava verrà stravolta»
Critiche al piano della Cassa rurale Fassa Primiero Belluno e del Comune che prevede la demolizione dell’ex Hotel Corona e l'area prevista come parte integrante della sede dell'istituto di credito. Oltre alle critiche di Italia Nostra, a esprimere dissenso c'è Fabio Chiocchetti, ex direttore dell'Istituto culturale ladino. La parte più contestata è la costruzione del corpo edificale per unire l'attuale sede della banca con il nuovo volume che sorgerà al posto dell'albergo dismesso
MOENA - Sta facendo discutere l'accordo urbanistico tra Cassa Rurale FPB (Fassa Primiero Belluno) e Comune di Moena che porterà alla demolizione e ricostruzione dell'ex Hotel Corona e ad una nuova conformazione di piaz de Sotegrava, dove si trova l'albergo dismesso che diventerà parte integrante della sede dell'istituto di credito, situata lì a pochi metri.
Oltre alle critiche degli ambientalisti di Italia Nostra, ad esprimere una voce di dissenso c'è anche Fabio Chiocchetti, ex direttore dell'Istituto culturale ladino, che in occasione della presentazione del progetto ai soci della Rurale (ma solo a quelli di Moena) ha preso la parola esprimendo tutto il suo biasimo per un intervento che, a suo dire, va a «snaturare piaz de Sotegrava, che sarà radicalmente stravolta, e a distruggere un edificio come l'ex Hotel Corona che è l'ultimo testimone della storia del turismo dolomitico».
La parte di questo progetto che più di tutte inorridisce Chiocchetti è la costruzione del corpo edificale per unire l'attuale sede della Cassa Rurale con il nuovo volume che sorgerà al posto del "Corona", creando così un unica struttura. La creazione di un portico permetterà il transito pedonale sulla strada Cirillo Dellantonio, chiusa invece alle automobili (la viabilità verrà spostata sulla sinistra orografica del rio Costalunga).«Il nuovo, grande, edificio che verrà realizzato è un corpo che si dispone in linee orizzontali, a differenza del resto della piazza vista dall'Hotel Faloria, che è in linee verticali.
Il Corona svolge un po' il ruolo che la Times Square Tower svolge nella famosa piazza di New York. L'ex Hotel non è bello solamente per le decorazioni che possiede, ma anche per le sue volumetrie che si legano al contesto circostante. Il nuovo progetto va a negare l'attuale forma della piazza». E sulle modifiche all'edificio che attualmente ospita la sede della Cassa Rurale.
«È un piccolo gioiello di edilizia moderna, di stampo sudtirolese. Nonostante abbia cinquant'anni, sembra fatto ieri. Si inserisce perfettamente nella piazza, legando le vecchie abitazioni con quelle recenti. Non si capisce il perché di inglobarlo in un volume anonimo come quello nuovo».Demolire l'Hotel Corona è proprio necessario? Secondo Chiocchetti no. «L'edificio potrebbe essere ridimensionato sul lato del rio Costalunga, per far spazio alla strada sulla sinistra orografica del torrente. Così facendo, il volume acquisterebbe ancora più armoniosità».Le ultime considerazioni dell'ex direttore dell'Istituto culturale ladino riguardano la futura nuova sede della Cassa Rurale.
«Mi chiedo a che cosa serva tutto quel volume. Nemmeno un banca mondiale occupa tutti quegli spazi, soprattutto in un epoca dove molto del lavoro si può fare da remoto. E non è vero che non ci sono alternative, ci sarebbero altre soluzioni per l'ampliamento. Infine, cosa ne pensano i soci della Cassa Rurale non moenesi? È un investimento sostanzioso, di grande impatto. Un investimento immobiliare, fatto anche con i soldi dei soci primierotti e agordini».
Soci che verranno a conoscenza del progetto definitivo (quello mostrato qui accanto in foto è solo un render esemplificativo, creato dai progettisti incaricati dalla Rurale) in occasione dell'assemblea in programma il prossimo maggio.