Infermiera scozzese guarita dall'Ebola torna in ospedale per una ricaduta
Pauline Cafferkey, l’infermiera scozzese volontaria che a gennaio era stata dichiarata guarita dal virus dell’Ebola contratto nel Centro di trattamento del virus di Save the Children in Sierra Leone, è stata ricoverata di nuovo in ospedale. Lo riportano i media britannici precisando che l’infermiera si trova in isolamento presso il Royal Free Hospital di Londra.
La Cafferkey sarebbe in gravi condizioni dopo quella che appare come una «ricaduta» del virus ebola. All’infermiera scozzese, 37 anni, sono state infatti diagnosticate «inusuali complicazioni» a scoppio ritardato.
Emilia Crighton - responsabile del centro di salute pubblica del Servizio sanitario nazionale britannico (Nhs) a Glasgow, da dove l’infermiera è stata trasferita nelle scorse ore a Londra - ha comunque precisato: «Le condizioni di Pauline sono legate a una complicazione dovuta alla precedente infezione con il virus dell’Ebola. Il rischio per il pubblico è molto basso, ma in linea con le procedure standard in casi come questo abbiamo individuato un piccolo numero di persone in contatto con Pauline che saranno seguite a scopo precauzionale».