La riduzione fiscale voluta da Matteo Renzi «costerà» al Trentino 300 milioni di euro
Se Renzi vuole ridurre in modo consistente la pressione fiscale agendo su Irpef, Ires, Imu, come sta annunciando in questi giorni, la Provincia di Trento sarà gioco forza costretta a ritarare i suoi interventi in materia di imposte locali se vuole cercare di evitare una eccessiva riduzione del bilancio.
Le leve che ha a disposizione la Provincia sono Irap e Imis (Imu e Tasi) oltre all’addizionale Irpef (su quest’ultima quest’anno si era intervenuti a favore dei pensionati) e fino ad ora aveva sempre cercato di sommare agli sgravi nazionali quelli locali - soprattutto a favore delle imprese - per rendere questo territorio più attrattivo. Quest’anno dovrà però riuscire a trovare un equilibrio con le mosse dello Stato, che manovra l’imposta più importante dal punto di vista dell’entità del gettito, che è l’Irpef, su cui la Provincia non ha voce in capitolo.
A mettere in allarme è in questi giorni è il rischio che il governo decida di trasformare il bonus da 80 euro (oggi considerato spesa sociale) in detrazione fiscale e questo vorrebbe dire una riduzione del gettito di circa 80 milioni di euro per la Provincia di Trento, che in base allo Statuto di autonomia trattiene i 9 decimi del gettito di Irpef e delle altre imposte raccolte sul proprio territorio.
Renzi vuole anche eliminare l’Imis sulla prima casa che in Trentino sono circa 9,5 milioni di euro oltre a togliere l’Imis sui macchinari industriali imbullonati e sui terreni agricoli; poi il premier ha annunciato di voler ridurre l’Ires (imposta sulle società) di almeno 2 punti percentuali e sarebbero circa 6 milioni di euro. A tutto questo si sommano gli sgravi alle imprese per le assunzioni con contratto a tempo indeterminato, che però verrebbero dimezzati rispetto al 2015. Quest’anno gli sgravi statali sull’Irap raggiunsero i 40 milioni di euro. La Provincia ne aggiunse altri 120 milioni. Rispetto al bilancio 2015 che era di 4.427.000.000 di euro, per l’anno prossimo la Provincia dovrà preparare un bilancio senza computare nelle entrate l’avanzo presunto che è di circa 200 milioni. Se a questi si tolgono anche - nella peggiore delle impotesi - il minor gettito previsto a seguito delle misure di Renzi si perdono altri 100 milioni di euro, scendendo a circa 4,1 miliardi di euro.