Costa agli Affari Regionali Un «nemico» delle autonomie
Sarà Enrico Costa il nuovo ministro degli Affari regionali. A un anno dalle dimissioni di Maria Carmela Lanzetta, Matteo Renzi completa oggi la squadra di governo con la proposta al presidente della Repubblica della nomina a ministro del deputato di Ncd, considerato molto «freddo» nei confronti delle autonomie.
Il giuramento dovrebbe avvenire già nella serata, intorno alle 19. Poi alle 21 a Palazzo Chigi giureranno otto segretari e tre viceministri, che andranno a riempire le caselle al momento vacanti. Un mini-rimpasto, atteso da mesi, che fa esultare Ncd: non solo gli alfaniani «recuperano» un ministro (si erano ridotti a due dopo il passo indietro di Maurizio Lupi), ma conquistano con Costa la delega alla famiglia e quattro nuovi sottosegretari. Anche Scelta civica viene «promossa», con il passaggio di Enrico Zanetti da sottosegretario a viceministro. E il Pd vede esordire due nuovi sottosegretari: Enzo Amendola e Gennaro Migliore.
Renzi porta i nomi dei nuovi componenti del governo nel pomeriggio in un Consiglio dei ministri convocato per approvare provvedimenti su tre dei temi «più importanti per il programma di governo»: un piano nazionale di contrasto alla povertà, una legge per il cinema e il disegno di legge per le partite Iva e i lavoratori autonomi. In mattinata il premier esulta su Twitter per i dati «record» nel recupero dell’evasione che smentiscono, sottolinea, chi definiva il governo «filo-evasori».
Il 2015 anno record nel recupero sull’evasione fiscale (quasi 15Mld €) Un abbraccio a chi ci definiva “filo-evasori! #lavoltabuona
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 28 Gennaio 2016
Poi a pranzo l’incontro con quattro registi italiani premi Oscar (Bertolucci, Tornatore, Benigni e Sorrentino) per presentare loro le nuove misure per il cinema. E in serata l’incontro a villa Madama con l’emiro del Qatar, Tamin bin Hamad al-Thani.
[[{"type":"media","view_mode":"media_original","fid":"901536","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"2855","width":"4096"}}]]
Solo oggi, di ritorno dal pranzo a Berlino con Angela Merkel, il premier salirà al Quirinale per proporre al presidente Sergio Mattarella la nomina a ministro di Enrico Costa. Il deputato cuneese di Ncd, ora viceministro alla Giustizia, trasloca agli Affari regionali. Da ministro non dovrebbe avere la gestione dei fondi europei ma dovrebbe entrare a far parte della cabina di regia per il Sud e acquisire anche la delega alla famiglia. Una delega che da Ncd sottolineano con forza come significativa, alla vigilia del Family day.
Il problema è che Costa non passa certo per essere un amico delle autonomie, visto che nel 2012 , assieme al collega Crosetto, presentò una proposta di legge costituzionale per eliminare le Regioni e le Province a Statuto speciale.
Gli alfaniani saranno rappresentati nel governo anche da Federica Chiavaroli (sottosegretario alla Giustizia), Dorina Bianchi e Antimo Cesaro (sottosegretari alla Cultura), Simona Vicari (da sottosegretario trasloca dallo Sviluppo ai Trasporti) e Antonio Gentile, che si dimise da sottosegretario per un’inchiesta che riguardava il figlio e va ora allo Sviluppo economico. Secondo fonti di Ncd quando Carlo Calenda, a metà marzo, andrà a guidare la delegazione italiana a Bruxelles, Cesaro dovrebbe essere promosso alla carica di viceministro. Ma secondo altre fonti di governo, al dunque la scelta di Renzi potrebbe ricadere su Ivan Scalfarotto, che ora è alle Riforme.
All’indomani del voto sulle riforme che segna un passaggio chiave per la maggioranza in vista del referendum di ottobre, anche Scelta civica festeggia la conquista di un ruolo di viceministro all’Economia per il segretario del partito, Enrico Zanetti, che ora al Mef è sottosegretario. Promozione anche per Mario Giro, esponente della comunità di Sant’Egidio, che da sottosegretario diventerà viceministro agli Esteri e dovrebbe prendere le deleghe alla cooperazione.
Il professor Tommaso Nannicini, che guida il team di consulenti economici di Renzi, diventa sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Mentre in casa Pd Teresa Bellanova, molto apprezzata da Renzi, viene promossa da sottosegretario al Lavoro a viceministro allo Sviluppo. New entry sono i sottosegretari alla Giustizia e agli Esteri di Gennaro Migliore (eletto con Sel, ora nel Pd) e Enzo Amendola, responsabile esteri del partito ed esponente della minoranza dialogante che è già rappresentata nel governo dal ministro Martina. Resta fuori invece la minoranza Dem, nonostante nei mesi scorsi si siano registrati dei contatti per il possibile ingresso nel governo di Vasco Errani. Le scelte del premier fanno storcere il naso alla sinistra bersanian-cuperliana, che denuncia un rafforzamento dei centristi come ulteriore passo di avvicinamento al temuto partito della nazione: «Dal manuale Cencelli - attacca Miguel Gotor - al manuale Renzelli, con Ncd che ha più ministri che voti».