L'assessore Daldoss «politico» mette in fibrillazione il Patt

di Luisa Maria Patruno

L'annuncio dell'assessore provinciale Carlo Daldoss di voler continuare l'attività amministrativa anche nella prossima legislatura, che vuol dire candidarsi alle elezioni nel 2018 e dunque passare formalmente da «tecnico» a «politico», sta creando apprensione soprattutto nel Patt, visto che Daldoss è entrato in giunta chiamato sulla fiducia dal presidente autonomista Ugo Rossi, come assessore esterno. 

Questa scelta aveva suscitato non pochi malumori all'interno delle Stelle alpine, tra i cui eletti c'era l'aspettativa di due assessorati, oltre al governatore. Ora, se grazie alla visibilità ottenuta come assessore, Daldoss si presenterà alle elezioni, gli autonomisti si aspettano un po' di riconoscenza, ovvero che almeno si schieri con il Patt e con Rossi. Cosa che per ora non è stata detta dall'assessore agli enti locali e urbanistica.

«Il presidente Rossi - dichiara il deputato Mauro Ottobre , che è candidato alla segreteria del Patt, - l'aveva scelto dicendo che era una persona di sua fiducia e molto valida anche se non si trattava di un nostro iscritto e aveva ragione. Ma quella nomina io l'ho sempre considerata in "quota Patt". Ora io è da tempo che sto chiedendo sia a Rossi che al segretario Panizza un chiarimento su Daldoss, perché io ritengo che un eventuale suo futuro impegno politico debba rientrare in casa Patt, visto che occupa un posto del Patt in giunta». L'onorevole Ottobre sostiene infatti che: «È evidente che immaginare nel 2018 la presenza di una lista Daldoss accanto alla nostra vorrebbe dire azzoppare quella del Patt e questo non va bene. Se invece si candida con noi ci dà un salto di qualità perché riesce a parlare anche a mondi esterni al nostro partito. Ci sono tanti amministratori comunali che stanno aspettando questa sua scelta e credo che per noi potrebbe rappresentare l'autonomista del futuro».

Il segretario del Patt, Franco Panizza , non teme però che Daldoss, già corteggiato dall'Upt, possa «tradire» il Patt, partito nel quale in effetti non è iscritto, e men che meno il presidente Rossi, che lo ha chiamato al suo fianco. «Daldoss - dice Panizza - sta facendo bene l'assessore ed è giusto che lo faccia nel modo migliore fino alla fine della legislatura. Non dice da che parte sarà se si candida nel 2018, ma per me è importante che lui abbia detto che si sente parte di un progetto che è quello della coalizione ed è evidente che se si mette in campo io sono d'accordo anche se non sono in grado di prefigurare scenari futuri. Comunque, qualunque cosa decida, una sintonia con il Patt è nei fatti».

«Carlo Daldoss - aggiunge Panizza - appartiene a quell'area moderata e centrista che ha forti raccordi con il mondo autonomista. Il fatto che più forze politiche della coalizione lo vedano come un buon candidato è la testimonianza della sua validità. Rossi l'ha scelto come assessore esterno perché era in sintonia con lui. Mi è difficile immaginare che abbia scelto una persona non in sintonia con la sua collocazione politica. Io non mi preoccupo per nulla su dove si collocherà. Gode della nostra massima fiducia, ha un rapporto corretto e leale con il presidente Rossi che tiene e sono certo che terrà. Escludo - conclude il segretario del Patt - che Daldoss possa fare percorsi contro la coalizione o non concordati con Rossi».

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