Un milione di firme per la «pizza Unesco»
Prima gli «attentati» delle Ue alla produzione nel forno classico, poi i tentativi di imitazione con conseguente danno economico per l’italico prodotto. Ora finalmente la pizza pare destinata ad ottenere tutela internazionale. Le firme a sostegno dell’arte dei pizzaioli napoletani «patrimonio Unesco» ha superato il milione di firme. Ad annunciarlo è Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione UniVerde e promotore dell’iniziativa.
«Siamo a un milione e 38mila firme - ha detto - con le 150.000 firme raggiunte in Giappone, le 30.000 arrivate dai pizzaioli e mulino Caputo da Las Vegas, le ulteriori 30.000 consegnatemi da Rossopomodoro con l’attore Lello Arena e le altre 80.000 raccolte da Coldiretti nei 1000 mercati di Campagna Amica».
Così, lunedì, il milione e più di firme a sostegno della pizza saranno portate a Parigi in occasione del campionato francese dei pizzaioli. E sarà quella l’occasione anche per presentare l’arte dei pizzaioli napoletani, nella sede mondiale Unesco. Il prossimo obiettivo è raggiungere 1 milione e mezzo di firme per il prossimo Pizza Village, che si terrà a settembre a Napoli. «La campagna continuerà in tutto il mondo sulla piattaforma web change.org - ha concluso - e con iniziative per coinvolgere i 200 paesi membri dell’Unesco e rafforzare anche in Italia il sostegno a questa grande azione di sostegno delle nostre tradizioni culturale e del Made in Italy».
La pizza è un simbolo, ma nel mondo sta perdendo la connotazione italiana (guarda il video dei Jonas Brothers). Occasione persa e ora si corre ai ripari.
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