Steward italiano scampato alle bombe «Sono vivo solo per miracolo»
«Quando è avvenuta l’esplosione ero sul treno proprio all’altezza dell’uscita Maalbeck. Il treno è rimasto bloccato per un po’ poi ci hanno fatto scendere dal retro. Sulle rotaie, nel tunnel, era pieno di fumo»: è il racconto all’Adige.it del trentino Mirco Tomasi, che da cinque anni vive a Bruxelles e da cinque è impiegato alla commissione Ue.
Stamattina stava andando al lavoro, diretto alla stazione della metro colpita dagli attentati.
«La fermata dove è avvenuta l’esplosione - racconta - si trova accanto agli uffici principali della commissione e del consiglio Ue. Io lavoro esattamente a cento metri da lì, nell’edificio della commissione Charlemagne».
Mirco Tomasi spiega poi che fino a oggi, malgrado la militarizzazione della cittàdopo gli attentati di Parigi del 13 novembre scorso, la vita era proseguita quasi normalmente.
«La città è stata militarizzata dopo Parigi, con soldati a ogni punto nevralgico, ma la nostra vita finora era continuata tranquillamente. Ora francamente non so cosa potrà accadere. Colpendo Maalbeck hanno voluto chiaramente colpire le istituzioni europee: quella è la fermata metro al centro di tanti edifici comunitari. Non credo che la vita al lavoro sarà la stessa d’ora in poi...».
L'europarlamentare Herbert Dorfmann (eletto a Bolzano, Trento e Belluno) ha commentato poco fa in Fb la tragedia di oggi: «Il terrore sembra spesso troppo assurdo, lontano e surreale per essere vero. E all’improvviso ci si ritrova in mezzo.
Delle bombe sono esplose all’areoporto dove sono atterrato ieri. Delle bombe sono esplose nella metro di fianco alla quale sono passato stamattina per andare in Parlamento.
Il rumore dei veicoli di soccorso e degli elicotteri in aria sovrasta ogni cosa. Non lontano da qui muoiono uomini, perché altri uomini non accettano il nostro stile di vita e la nostra concezione di libertà e uguaglianza. Tutto questo è inaccettabile.
I miei pensieri vanno ai tanti feriti e ai famigliari delle vittime. Sarà una Pasqua amara per molte famiglie».
«Sono vivo per miracolo, ho ancora le gambe che mi tremano». È invece il drammatico racconto di uno steward italiano atterrato poco fa a Fiumicino, di ritorno da Bruxelles.
«Proprio nel momento del decollo - racconta con la voce ancora tremante - abbiamo sentito le esplosioni. Sono passato nell’area coinvolta dalle esplosioni solo qualche minuto prima. Siamo terrorizzati».
Intanto, la commissione Ue ha chiesto a tutti i funzionari delle istituzioni europee di rimanere in casa o all’interno degli uffici. Lo ha fatto il vicepresidente della Commissione Ue Kristalina Georgieva con un tweet.
In Italia il ministro dell’interno Angelino Alfano ha convocato per oggi alle 15 al Viminale il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica per valutare «ulteriori misure di contrasto e prevenzione alla minaccia terroristica».
Alfano, in stretto contatto con i vertici delle forze di polizia e dei servizi di intelligence, ha espresso il cordoglio per l’attentato: «il mio pensiero va ai familiari delle vittime e alle persone coinvolte in questo efferato attacco terroristico che ha colpito il cuore dell’Europa».
«Con il cuore e con la mente a Bruxelles, Europa», ha commentato su twitter il premier Matteo Renzi.
Stamane l’aula della Camera ha osservato un minuto di silenzio per le vittime ed i feriti degli attentati di stamani a Bruxelles.
«Esprimiamo la vicinanza e la solidarietà della Camera dei deputati al popolo belga ed alle famiglie delle vittime e dei feriti per quello che sembra essere l’ennesimo vile e barbaro attentato. Davanti a questo nuovo attacco serve la massima fermezza per la difesa delle libertà fondamentali e dei valori si cui l’Europa e l’Italia sono portatori», ha detto la vicepresidente Marina Sereni.
«Seguo con il fiato sospeso l’evolversi della situazione a Bruxelles e mi stringo al popolo e al governo belga colpito da un nuovo attacco terroristico», dice il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. «Tutte le strutture della nostra diplomazia sono attivate per prestare massima assistenza ai nostri connazionali».