Allergie più diffuse Nuovi tagli alla sanità
Sono oltre 10 milioni gli italiani che soffrono di allergia e, come afferma l’Associazione italiana allergologi immunologi territoriali e ospedalieri (Aaiito), si tratta di una malattia «in costante crescita tanto che nel 2025 ne soffrirà una persona su due, rendendola la patologia cronica più diffusa del secolo».
In Italia, tuttavia, «le strutture di allergologia, universitarie, ospedaliere e territoriali, già distribuite in modo disomogeneo sul territorio - denuncia l’Aaiito - stanno subendo un calo ulteriore».
Allo stesso modo, affermano gli allergologi, «si riducono gli specialisti in regime di convenzione con le aziende sanitarie. Fenomeni legati alla programmazione regionale carente e alla mancata sostituzione dei medici in via di pensionamento».
Solo le allergie respiratorie, tra cui la rinite e l’asma, rappresentano un costo medico-economico rilevante a livello mondiale.
A fronte di questi numeri in crescita, afferma l’associazione, «si è però ben lontani dagli standard previsti dai Livelli essenziali di assistenza, non solo massimi (due) ma anche minimi (una), di strutture complesse di allergologia per milione di abitanti».
La soluzione, secondo gli specialisti, sta nel «creare un circuito di Reti Cliniche Integrate, che dovrebbero comprendere ambulatori territoriali di allergologia di primo livello per l’inquadramento diagnostico e un filtro per l’eventuale invio alle strutture ospedaliere di secondo livello».
Queste ultime, concludono gli allergologi, «si farebbero carico delle prestazioni più complesse come asma grave, reazioni allergiche gravi, allergie da alimenti, farmaci e punture di imenotteri».