Migranti e Ue: i vescovi critici «Non muri ma integrazione»
È un’Europa «cieca», «debole», quella che non riesce ad affrontare la questione dei migranti e lascia che si continuino ad alzare muri.
È duro l’affondo dei vescovi italiani sulla questione migranti. E pure l’Italia, che si è spesa tanto per l’accoglienza, ora deve guardare avanti perchè non basta: occorre l’integrazione.
A parlare è il segretario generale della Conferenza episcopale italiana, monsignor Nunzio Galantino.
È necessario «un ruolo maggiormente incisivo di un’Europa purtroppo molto debole e cieca che consente di continuare ad erigere muri», ha detto Galantino parlando ad un convegno della Cisl sui migranti.
Per Galantino, fondamentale è «l’integrazione perché accogliere, nonostante l’Italia lo faccia anche piuttosto bene, non basta; non si possono salvare le persone e poi non offrirgli una possibilità di futuro».
Il vescovo ha poi ricordato le morti in mare, commemorate ieri a Lampedusa, e quelle che comunque si verificano ogni giorno. «Sono uno schiaffo alla democrazia europea - ha sottolineato -, incapace di salvaguardare e proteggere persone in fuga da situazioni drammatiche create anche dalla politica estera e da scelte economiche europee».
«Non saranno i muri o le politiche di chiusura - commenta il segretario generale dei vescovi - a fermare l’onda costante degli arrivi. Noi dobbiamo impedire che il Mediterraneo continui ad essere ‘cimitero dei migrantì, così come lo ha definito Papa Francesco. Dobbiamo imparare a vedere ‘Dio nei migranti che tutti vogliono cacciarè. Una volta salvati in mare e accolti nei nostri Paesi dobbiamo garantire poi l’integrazione di queste persone», ha aggiunto il vescovo.
Secondo uno studio della Cisl, tra 15 anni (nel 2030), gli immigrati che lavorano in Italia raddoppieranno, passando da 2 a 4 milioni, con un contributo al Prodotto interno lordo che salirà dall’attuale 9% al 15%.
Intanto proseguono gli sbarchi. Sono 6.297 i migranti che sbarcheranno tra oggi e domani nei porti di Sicilia, Calabria e Campania dopo le numerose operazioni di salvataggio eseguite nel Canale di Sicilia, con il recupero anche di nove cadaveri. Tra ieri sera e stamattina sono anche arrivate in Sardegna 57 persone, tutte presumibilmente di nazionalità algerina.
Un gruppo di 52 migranti di nazionalità pakistana è stato invece rintracciato all’alba subito dopo lo sbarco sull’isola di Sant’Andrea, a Gallipoli.
Infine una notizia che fa guardare al futuro: due bimbi sono nati la scorsa notte a bordo di nave Dattilo, della Guardia Costiera, che ieri ha partecipato alle operazioni di soccorso nel Canale di Sicilia, prendendo a bordo alcuni dei seimila migranti tratti in salvo, e che ora sta facendo rotta verso l’Italia.