Il golpe dei rifiuti nella Roma di Raggi
L’ombra del «golpe dei rifiuti» evocato ad agosto dall’assessore Paola Muraro torna sotto forma di frigoriferi abbandonati per le strade di Roma.
È il sospetto grillino che qualcuno alimenti la sporcizia per mettere nei guai la giunta di Virginia Raggi. La sindaca avanza il dubbio in una intervista a Repubblica - «Mai visto tanti rifiuti pesanti abbandonati per strada» - e si attira accuse, polemiche e ironie. Con il Pd in prima fila ad accusarla di incompetenza.
«Parlano di frigoriferi per non tagliarsi lo stipendio...», ribatte il capogruppo Cinque Stelle in Campidoglio Paolo Ferrara, ricollegandosi alla battaglia parlamentare contro i partiti.
Per le vie della capitale si vedono non solo elettrodomestici, ma anche divani, materassi e perfino wc lasciati accanto ai cassonetti della differenziata. Qualcuno ci scherza su - «È il Water...gate cinquestelle» -, ma lo scontro politico si accende. L’assessore all’Ambiente Muraro parla di «situazioni anomale di abbandono di frigoriferi e altri ingombranti su cui bisognerà fare luce» e dice che «la questione degli ingombranti è dovuta fondamentalmente a un problema con l’ultima gara indetta da Ama.
Il servizio porta a porta dovrebbe riprendere a fine novembre». «L’unico fatto anomalo e singolare è che l’amministrazione Capitolina non abbia ancora effettuato il bando pubblico per la raccolta degli ingombranti - ribatte Fabrizio Ghera, capogruppo Fdi-An in Campidoglio -. Una gara mai partita, annunciata più volte e puntualmente rinviata». «Nessun complotto, il servizio è scaduto», fa sapere la Cgil di Roma.
Sui social network molti da mesi raccontano la difficoltà di farsi ritirare a casa a richiesta i rifiuti più voluminosi. «Sono stati attivati i servizi delle isole ecologiche mobili nelle giornate speciali proprio per il conferimento degli ingombranti, per non parlare delle isole ecologiche già presenti nei municipi - dice il capogruppo M5S Ferrara -. Quindi, chi lascia i rifiuti in strada lo fa deliberatamente e senza rispetto per gli altri e per la città». Per lui però c’è un «problema di inciviltà», nessuna allusione a macchinazioni.