Rossi avverte: io, presidente o niente Ultimatum a Pd e Upt sulla riconferma
Il governatore Ugo Rossi non intende stare a guardare mentre c'è chi - nella sua stessa coalizione - si sta organizzando per fargli le scarpe nel 201
Il governatore Ugo Rossi non intende stare a guardare mentre c'è chi - nella sua stessa coalizione - si sta organizzando per fargli le scarpe nel 2018 e avverte gli alleati con un messaggio di questo tenore: o confermato presidente o non ci sarò.
È una sorta di ultimatum. Pd e Upt sono avvertiti.
In cima alla lista di chi vorrebbe cambiare il candidato presidente della Provincia del centrosinistra autonomista alle elezioni dell'anno prossimo c'è l'ex governatore Lorenzo Dellai, i cui interventi sono sempre più espliciti nel sollecitare la svolta. Poi, naturalmente, c'è il vicepresidente della Provincia, Alessandro Olivi, che da sempre sta pungolando il Pd perché rivendichi la leadership perduta.
Ma l'accelerazione si avverte ora oltre che per l'avvicinarsi delle elezioni anche per via del patto tra Partito democratico trentino e Upt, che ha ricreato l'asse privilegiato delle due forze principali del centrosinistra, all'interno della maggioranza, in vista delle Politiche e delle Provinciali. La minaccia di una sostituzione del leader targato Patt si fa dunque sempre più pericolosa e concreta per Ugo Rossi e il suo partito. Per questo il governatore in carica ha deciso di battere un colpo non accontentandosi della difesa d'ufficio del segretario del suo partito, Franco Panizza.
Presidente Rossi, se la coalizione, in particolare il Pd e l'Upt, valutando la situazione, come dice Dellai, arrivasse alla conclusione che «non ci sono più le condizioni» per ripresentare lei come candidato del centrosinistra autonomista e decidesse di puntare su un altro nome senza primarie, lei cosa direbbe?
Io ho sempre detto che sono i partiti che devono ritrovarsi e sta a loro decidere, tutti insieme, come coalizione.
Ha anche sempre detto di essere disponibile a sottoporsi nuovamente alle primarie. Accetterebbe una scelta senza primarie?
Sono stato scelto dalla coalizione con tempi e metodi decisi dalla coalizione e non da me. Allora ho accettato di fare ciò che la coalizione aveva deciso, cioè le primarie, sapendo di non essere favorito. E le ho vinte perché al voto hanno partecipato molte persone oltre i partiti. Molta gente che non era parte delle nomenclature, altrimenti non avrei vinto. Quindi, ora è chiaro che si parte sempre da un progetto politico che è quello del centro sinistra autonomista, che la coalizione incarna. E quindi per me, ripeto, deve decidere la coalizione.
Dellai sostiene che la maggioranza dovrebbe decidere «nel più breve tempo possibile», anche prima delle elezioni politiche, sarebbe d'accordo?
Anche il quando lo decidono loro.
Lei si adeguerebbe qualsiasi fosse la decisione? Se la coalizione puntasse su un altro, si ricandiderebbe alle elezioni provinciali o preferirebbe il Parlamento?
Ho già detto tante volte che non sono interessato ad andare a Roma.
Resterebbe dunque nella squadra alle elezioni provinciali prossime o non è detto?
Io se avessi perso le primarie non avrei mai fatto il vicepresidente della Provincia. Non è il massimo. A me sarebbe piaciuto fare, semmai, l'assessore al turismo. Comunque, è chiaro che se uno ha fatto il presidente di una coalizione, non è poi adatto a ricoprire altri ruoli.
Vuol dire che o la confermano o torna a fare il dirigente a Trentino Trasporti? Presidente o niente?
Beh, non corriamo troppo. Mi diranno loro. Io però sono tranquillo e sereno, penso che alla fine diranno cose positive per il futuro del Trentino.
Altrimenti potrebbe candidarsi assieme al Patt con un'altra coalizione?
No, sono un uomo di centro sinistra autonomista e mi sono sempre speso per questo, perché sono convinto che sia la cosa migliore per il Trentino.
Come pensa di riottenere la riconferma della fiducia da parte della coalizione per il 2018? Ha intenzione di dire o fare qualcosa per convincerli?
I partiti si ritroveranno e indicheranno tempi e modi per fare una loro valutazione e se vorranno chiedermi qualcosa io ne sarò ben lieto.
Non ritiene di dover fare qualche autocritica se in questi anni non è riuscito, dopo l'inatteso successo alle primarie, ad affermarsi con autorevolezza come guida della coalizione?
Io l'autocritica l'ho già fatta tante volte, l'ho sempre fatta. Le responsabilità di questa situazione sono sempre di chi comanda, questo è ovvio. Per questo dico che sono sereno. La coalizione, allargata o non allargata, deciderà cos'è il suo meglio, evidentemente sapendo su chi può contare o non contare e che caratteristiche ha.
Lei intanto certamente può contare sul sostegno del Patt e sul suo segretario Panizza.
Beh, il Patt mi sembra una componente abbastanza importante della coalizione. Stiamo parlando di un partito che è pari agli altri. Poi vedremo. Comunque ripeto che per me non è un problema. Tanto io non so fare altre cose.
In che senso?
Nel senso che io non sono tagliato per fare l'opposizione, le interrogazioni, gli esposti; sono cose importanti ma non rientrano nelle mie corde.
Preferisce governare?
Preferisco pensare cose e provare a realizzarle. Poi se si possono fare in un contesto come è questo in cui mi trovo oggi bene; se dovrò farlo in un altro contesto della vita vedremo. Ce ne sono di cose belle da fare nella vita.