Autonomia in Veneto, il quorum c'è Zaia e Maroni: «Non sarà più come prima»

Quattro ore prima della chiusura delle urne, il Veneto aveva già superato il quorum: almeno il 52% degli elettori avevano votato a quell'ora al referendum sull'autonomia. Che quindi è valido, con grande esultanza del leader leghista Matteo Salvini per il comportamento elettorale dei cittadini veneti. In Lombardia, dove il quorum non era richiesto, alla stessa ora aveva votato il 31%. Queste due percentuali sono il primo dato politico della giornata referendaria nelle due Regioni.

Sull'onda di questo dato, dal voto in Veneto e Lombardia parte una nuova fase che sarà caratterizzata dalla trattativa fra le due Regioni e lo Stato, in base all'articolo 116 della Costituzione. Per chiedere poteri esclusivi in "tutte le materie concorrenti", hanno anticipato i governatori Luca Zaia e Roberto Maroni, ma anche più risorse. È stato proprio il governatore del Veneto, accompagnato dalla moglie, il primo ad andare a votare. Zaia, come promesso, si è presentato prima delle 7 davanti alla scuola elementare di San Vendemiano, il comune in provincia di Treviso dove vive.

"È una pagina di storia che si scriverà - ha osservato -. Il Veneto non sarà più quello di prima. Sta poi ai veneti, e ai nuovi veneti, ai tanti che hanno scelto di avere qui un progetto di vita, approfittare di questa opportunità". 

Affluenza

È del 60% il dato parziale, relativo a 202 su 575 comuni, dell'affluenza al voto per il referendum consultivo sull'autonomia del Veneto, alla chiusura dei seggi alle 23. Il dato è fornito dall'osservatorio del consiglio regionale del Veneto. 

Lombardia sotto il 50%.

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