Infermieri in sciopero, assemblee a Trento
Lo sciopero di 48 ore degli infermieri, iniziato a mezzanotte e che proseguirà fino alla giornata di domani, ha visto un'adesione a macchia di leopardo in tutta Italia con punte del 100% di partecipazione a Milano, dove sono chiuse le sale operatorie al Policlinico e sono saltati tutti gli interventi programmati, mentre al Niguarda risultano in funzione solo la metà dei blocchi operatori e al Fatebenefratelli ci sono reparti interi chiusi, come quello di Endoscopia. Lo rende noto il sindacato autonomo Nursing Up, che ha proclamato la due giorni di protesta insieme al sindacato autonomo Nursind, mobilitando gli iscritti in numerose assemblee e presidi.
Lo sciopero è stato proclamato per protestare contro il contratto del comparto Sanità, siglato dai sindacati confederali lo scorso febbraio ma considerato dai sindacati autonomi "peggiorativo" delle condizioni dei lavoratori e, in particolare, degli infermieri.
Secondo i dati finora raccolti, rende noto il sindacato, "ha incrociato le braccia circa il 40% degli infermieri della provincia di Avellino, dove le attività delle sale operatorie, degli ambulatori e delle Asl sono rallentate, mentre un sit-in ha bloccato pacificamente l'ospedale Moscati dalle 11 alle 13". In Veneto, afferma Nursing up, "il reparto di quarta chirurgia del Cà Foncello, la più grande di Treviso, ha sospeso tutte le attività non urgenti, mentre in Liguria, al San Martino di Genova sono previsti solo interventi di emergenza e le liste operatorie in elezione risultano sospese". Qui si è svolta una manifestazione che si è poi spostata di fronte alla Prefettura, dove gli infermieri sono stati ricevuti per consegnare alle autorità il documento con le ragioni dello sciopero. In Piemonte, invece, il sindacato precisa che si prevede il blocco della maggior parte delle attività per domani, secondo giorno di protesta, con un corteo che cingerà d'assedio idealmente l'ospedale Molinette della Città della Salute di Torino. Ma intanto, rileva Nursing up, "già oggi alle Molinette il reparto di Reumatologia ha aderito al 100% allo sciopero mandando in tilt le attività".
Nella provincia autonoma di Bolzano, secondo le rilevazioni del sindacato, funzionano solo tre sale operatorie sul totale di tredici, e a Merano sono sospesi tutti gli interventi programmati, mentre a Bressanone sono tre le sale operatorie attive, su un totale di cinque. A Trento sono state organizzate assemblee di infermieri.
Nel centro Italia, a Viterbo, oggi gli infermieri hanno manifestato in presidio all'ospedale La Cittadella, mentre in Sardegna, da Cagliari i dirigenti regionali fanno sapere che sono saltate tutte le sedute operatorie all'ospedale Brotzu. Nelle Marche adesione al 30% ad Ancona, dove sono saltati alcuni servizi diagnostici ed esami.
A tenere aggiornati i dati di adesione alla protesta sono i responsabili regionali di Nursing Up, che preannunciano per domani un blocco più massiccio delle attività sanitarie. Gli infermieri protestano contro il rinnovo del contratto 2016-2018. Tra le rivendicazioni degli infermieri: "dignità professionale, un contratto che rispetti l'evoluzione della professione, regole che supportino la declinazione operativa delle potenzialità professionali, pari opportunità tra i professionisti della salute e un riconoscimento economico congruo alle responsabilità".
Il risultato "non è ancora definitivo, ma è in ogni caso positivo, perchè si tratta della seconda grande protesta della categoria in meno di due mesi. Per la prima volta gli infermieri italiani alzano la voce per rivendicare un giusto riconoscimento professionale, che non riguarda solo la busta paga, ma la dignità di lavoratori che portano sulle loro spalle il peso della sanità pubblica", afferma il segretario Antonio De Palma.
Contemporaneamente però, rileva, "ci arrivano anche notizie allarmanti di azioni di boicottaggio finalizzate a scoraggiare l'adesione allo sciopero. Più di qualche direzione sanitaria ha inviato ai colleghi infermieri lettere di precettazione".