Fraccaro: «Questo governo sarà il più autonomista»
Riccardo Fraccaro è il riferimento trentino del Movimento 5 Stelle, questore della Camera, negli ultimi giorni tirato in ballo spesso come possibile componente o guida del nuovo esecutivo targato Lega - M5S ormai definito a Roma.
Ieri Salvini e Di Maio hanno annunciato di aver raggiunto un accordo di governo. Quale futuro si prospetta per le autonomie speciali con la nascita del governo M5S-Lega? Con il Governo del cambiamento l’autonomia avrà l’attenzione che merita. Finora è stata usata per alimentare clientelismo e privilegi, noi vogliamo valorizzarla e concederla ad altri territori. Il M5S crede nel decentramento perché consente ai cittadini di esercitare un controllo più diretto e responsabilizza gli enti locali. L’autonomia è la chiave per ottenere servizi migliori, tasse più basse e in definitiva uno Stato più efficiente. Per questo, con il contratto di Governo tra M5S e Lega, stiamo costruendo di fatto il Governo più autonomista della storia.
Il 94% degli iscritti al Movimento si è espresso a favore del contratto. Anche in Trentino i dati sono positivi? C’è grande entusiasmo ovunque perché, per la prima volta, ciò che è stato promesso prima del voto coincide con ciò che si realizza dopo. Anche in Trentino gli attivisti sono scesi in piazza per far conoscere i punti del contratto che riguardano reddito e pensione di cittadinanza, semplificazione burocratica, taglio delle tasse e dei privilegi. Il 94% dei consensi ci dà un mandato fortissimo e dimostra che integrare la democrazia rappresentativa con quella diretta è essenziale per la qualità della politica.
Il governatore Rossi ha affermato che con l’introduzione della Flat Tax potrebbero venire a mancare 500mila euro al bilancio della Provincia. Cosa risponde? Le risorse vanno recuperate anzitutto eliminando gli sprechi e orientando in maniera più efficace le politiche di bilancio. Noi vogliamo il reddito e la pensione di cittadinanza per introdurre politiche attive del lavoro e di salvaguardia sociale, ma questa misura porterà anche ad un risparmio di ben 54 milioni di euro l’anno per la Provincia. Vogliamo ridurre le tasse, aumentando così la propensione al consumo con effetti estremamente positivi per l’economia locale. Abbiamo proposte serie e concrete per lo sviluppo del Trentino.
Il suo nome compare nella rosa dei papabili presidenti del consiglio. In alternativa, potrebbe essere ministro agli affari regionali? Con il contratto abbiamo imposto una svolta nelle dinamiche politiche: le priorità emerse con il voto vengono prima delle poltrone. Diventano protagonisti gli interessi dei cittadini, non quelli dei partiti. Il toto-nomi non mi appassiona, poi di questo ora è giusto che si parli con il Quirinale. Saranno individuate figure all’altezza ma è cruciale aver anzitutto definito i contenuti programmatici come le questioni regionali, che certamente avranno un posto di rilievo nel nuovo Governo.
In vista delle elezioni provinciali di ottobre, come si sta muovendo il Movimento? Saranno possibili delle alleanze con le civiche del territorio, ad esempio quella che sta formando il professor Geremia Gios? Ora stiamo lavorando per un Governo che sappia rafforzare il nostro Statuto di Autonomia e difendere la Specialità, estendendola ad altre Regioni. Le autonomie devono essere percepite come un modello di amministrazione virtuosa, per questo il nostro sforzo è di costruire un’alternativa di governo anche a Trento e Bolzano. Per quanto riguarda le regole, verranno decise dagli organi proposti, ma al netto di questo mi ha fatto molto piacere l’attestato di stima del professor Gios. L’obiettivo comunque è avere il M5S alla guida anche degli enti provinciali, come del nuovo Esecutivo nazionale, per attuare il cambiamento anche sul nostro territorio.