Di Maio: pronto il taglio dei vitalizi
Il governo Conte potrebbe cominciare dai vitalizi dei politici l'attacco alla cosiddetta «casta», bersaglio della campagna di M5S e (meno) della Lega. «Lo abbiamo promesso in campagna elettorale e lo faremo subito, togliendo i privilegi agli ex parlamentari - annuncia il vicepremier Luigi Di Maio provocando la levata di scudi immediata degli ex parlamentari -. Poi loro facciano tutti i ricorsi che vogliono, ma la delibera c'è».
Ammonta a circa 2.600 il numero di ex che percepiscono i vitalizi dopo la loro abrogazione nel 2012 per i deputati in carica, senza dimenticare le vedove degli ex parlamentari con le pensioni di reversibilità. Non ci saranno «vendette» o provvedimenti punitivi, secondo quanto trapela. Il piano M5s è trasformare in pensioni calcolate con metodo contributivo sia i vitalizi degli ex parlamentari, sia la parte maturata fino al 2012 dai parlamentari in carica. Il che comporterebbe un taglio agli assegni con un risparmio per le casse di Camera e Senato. Rispetto agli attuali 193 milioni di spesa annua se ne risparmierebbero 76. Poca cosa rispetto ai 258,8 miliardi di spesa previdenziale Inps per il 2017.
Il testo ancora non sarebbe definito in ogni dettaglio ma il problema è il rischio dei ricorsi. «Di Maio se ne infischia della palese incostituzionalità del provvedimento di taglio retroattivo dei vitalizi - dice Antonello Falomi, presidente dell'Associazione ex parlamentari, che ne raccoglie circa 1.500 -. Per Di Maio i seri dubbi di incostituzionalità espressi da decine di costituzionalisti e dagli stessi Uffici competenti del Senato sono solo carta straccia. Per il neo vice presidente del Consiglio, l'importante non è fare le cose nel rispetto della legalità costituzionale, ma soltanto annunciare di averle fatte. Se poi, il provvedimento sarà cancellato dai tribunali, non conta niente - conclude Falomi - perché ciò che importa è continuare, per qualche tempo, a fare propaganda e a prendere in giro gli italiani».
Ma Di Maio non sembra intenzionato ad ascoltare ragioni. «Via un bel po' di auto blu, via le scorte inutili, via qualche volo di stato comprato e inutilizzato - ha detto applaudito dalla folla in Sicilia -, e soprattutto, toglieremo le pensioni privilegiate a chi degli ex parlamentari non le merita».
La battaglia è legata soprattutto al nome di Riccardo Fraccaro, questore anziano della Camera, ora ministro per i Rapporti con il Parlamento. Avrebbe garantito nelle scorse settimane che non ci saranno accanimenti nei confronti in particolare delle vedove.