Elezioni: le liste in campo La sfida di Casapound
«Il nostro obiettivo è quello di entrare in Consiglio provinciale e portare la cultura del fare in quelle aule». Filippo Castaldini, candidato presidente della Provincia per il movimento di destra Casapound, risponde così alla domanda sulle ambizioni del movimento. Che, se è vero che nel 2013 non si era presentato alle elezioni amministrative, ormai da anni ha seminato in città, soprattutto tra i giovani e i giovanissimi, attraverso l’attività del Baluardo, la sede che ha aperto a Trento sud.
Il programma è improntato alla difesa dei trentini, come a livello nazionale si punta sulla difesa degli italiani, attraverso una chiusura totale agli immigrati. Nel programma infatti si parla di stop immigrazione con «la chiusura di tutti i centri di accoglienza e del Cinformi» con la scelta di «dirottare le risorse impegnate nel criminale business dell’accoglienza per aiutare le famiglie trentine in difficoltà, migliorare le infrastrutture e agevolare anziani e diversamente abili».
Sul tema della sicurezza, per Casapound è indispensabile riuscire ad espellere immediatamente «dal territorio provinciale» i «profughi che delinquono». Mentre nelle città e nei paesi della provincia va adottato un «divieto di bivacco e accattonaggio». Si pensa poi all’istituzione di un assessorato alla sicurezza.
Come già nel centrodestra che sostiene Maurizio Fugatti, che ha molti punti in comune con il programma di Casapound, anche il movimento della tartaruga chiede che vengano privilegiati i residenti secondo lo slogan «Prima i trentini». Ecco allora che si propone l’«assegnazione di punti bonus nell’assegnazione delle case popolari e degli asili nido per i trentini». Meno tasse per incentivare le assunzioni a tempo indeterminato è la ricetta principale nel campo economico, con un occhio di riguardo poi per «gli imprenditori trentini che presentanto domande o bandi di finanziamento provinciale».
Altro tema caldo è quello della sanità dove Casapound cavalca il problema dei punti nascita chiusi in alcuni ospedali di valle. E chiede perciò la riapertura «completa di tutti i servizi ospedalieri periferici» e il «ripristino totale delel strutture adibite a punti nascita».
Il candidato presidente, come la maggior parte dei candidati della lista che conta su 26 nomi (oltre a quello di Castaldini), ha meno di 30 anni. In lista c’è anche Andrea Cipolla che alle ultime politiche era stato candidato al Senato ma era stato escluso perché non aveva l’età minima prevista dalla Costituzione. Alle politiche del 4 marzo Casapound ha ottenuto a livello regionale circa 8.000 voti alla Camera conseguendo così l’1,45%. A livello provinciale, invece, alla Camera, dove ha fatto il risultato migliore, la lista della tartaruga ha ottenuto poco meno dell’1%. «Sono convinto che la politica debba essere risposta ai problemi quotidiani e non chiacchiere o pubblicità» conclude Castaldini.