Maltrattava gli sudenti Prof sospesa 10 mesi
Era un clima di disagio, angoscia e paura quello che si sarebbero trovati a vivere gli alunni di alcune classi di una scuola media della provincia di Udine quando in cattedra saliva una delle loro professoresse. Urla, epiteti volgari e svilenti e punizioni eccessive sarebbero state all’ordine del giorno durante le sue lezioni. Per questo motivo una docente di una scuola media della provincia di Udine è stata sospesa per 10 mesi dall’insegnamento con l’accusa di maltrattamenti ai danni di alcuni dei suoi alunni.
Il provvedimento cautelare, emesso dal gip del tribunale di Udine su richiesta della Procura, è stato notificato alla docente in questi giorni dalla Polizia. L’insegnante, peraltro, era già incorsa in provvedimenti disciplinari da parte della dell’Ufficio scolastico regionale: nel 2016 fu sospesa per due mesi proprio per comportamenti non idonei nei confronti dei ragazzi e, in queste settimane, stava scontando una nuova sospensione disciplinare dall’insegnamento per altri 60 giorni.
Sarebbe dovuta tornare in aula domani. Invece, le indagini della polizia avviate nei suoi confronti all’inizio del 2016, hanno portato alla notifica del provvedimento cautelare.
L’inchiesta era partita dopo la segnalazione di alcuni genitori che avevano rappresentato lo stato d’ansia e disagio vissuto dai figli durante le lezioni.
Nella prima fase delle indagini, condotte dalla sezione di Polizia giudiziaria della Procura e dalla Squadra Mobile di Udine, sono stati ascoltati il dirigente scolastico e, con l’ausilio di una psicologa, gli alunni della docente. Sono stati proprio questi ultimi a riferire il clima di forte tensione che si respirava in classe. Dalle audizioni dei ragazzi è emerso anche che l’insegnante imponesse a qualche alunno di restare fuori dall’aula, non consentendogli di assistere alla maggior parte delle lezioni, punizione non fondata su un motivo razionale bensì dal fatto di «stare antipatico». Secondo gli inquirenti, la docente si è resa anche responsabile di aggressioni fisiche ai danni dei suoi alunni con spinte e uno schiaffo.
I maltrattamenti sono stati ripresi attraverso l’installazione di sistemi di videosorveglianza nell’ambiente scolastico, effettuata nella seconda fase delle indagini, dopo nuove segnalazioni dei genitori. Dalle immagini delle telecamere non sono stati ripresi atti di violenza fisica.