Regioni: 4 mesi di tempo per tagliare i vitalizi
Anche il Trentino Alto Adige, pur essendo una Regione a statuto speciale, dovrà modificare la legge regionale sui vitalizi degli ex consiglieri ricalcolando l’assegno in base ai contributi effettivamente versati, così come è stato deciso da Camera e Senato per gli ex parlamentari.
La norma è contenuta nella legge di bilancio dello Stato licenziata dal consiglio dei ministri all’art. 75 relativo alla «Riduzione dei costi della politica nelle regioni a statuto speciale, ordinario e nelle province autonome», che stabilisce che «entro quattro mesi dalla dato di entrata in vigore della presente legge, ovvero sei mesi qualora occorra procedere a modifiche statutarie» le regioni a statuto speciale, ordinarie o province autonome devono provvedere a rideterminare la disciplina dei «trattamenti previdenziali e dei vitali già in essere in favore di coloro che abbiano ricoperto la carica di presidente della regione, di consigliere regionale o di assessore regionale».
L’articolo precisa inoltre che: «La rideterminazione dei trattamenti previdenziali e dei vitalizi già in essere è definita, sentita, entro il 31 marzo 2019, la Conferenza delle regioni, secondo il metodo di calcolo contributivo».
Per chi non si adegua entro i termini fissati il Governo procederà con un taglio dell’80% dei trasferimenti erariali a favore delle regioni e province autonome, salvo quelli per sanità, politiche sociali e trasporto pubblico locale. Nello stesso articolo si specifica che comunque se le regioni ordinarie o autonome non dovessero adeguarsi entro i termini dei quattro mesi, saranno concessi olteriori 60 giorni per provvedervi.
La prescrizione imposta dallo Stato a tutti i consigli regionali compresi quelli delle autonomie speciali, fortissimamente voluta dal vicepremier 5 Stelle, Luigi Di Maio, di andare a tagliare i vitalizi degli ex consiglieri regionali, si innesta nel caso di quelli trentini e altoatesini su un braccio di ferro ancora in corso sull’attuazione della legge regionale del 2014 che aveva ricalcolato al ribasso il valore attuale dei vitalizi versato in anticipo che era stato fissato con una riforma del 2012 poi contestata.
Gli ex consiglieri regionali sono stati chiamati a restituire parte delle somme ingenti che avevano ricevuto come aticipo del vitalizio totale, che era stato calcolato con la legge 2012 per ridurre l’assegno mensile e gravare meno in prospettiva sul bilancio regionale, senza tagliare la somma complessiva dovuta. La legge del 2014 aveva stabilito che le cifre anticipate erano troppo generose e sono state tagliate, ma una sessantina di ex consiglieri regionali si sono opposti alla restituzione sostenendo l’incostituzionalità dell’intervento retroattivo su quanto già fissato e hanno presentato ricorso al tribunale di Trento che ha sollevato la questione di incostituzionalità. La Consulta dovre esprimersi nell’udienza già fissata per il 4 dicembre.