Assemblea Pd deserta: Muzio furioso «Serve scossa»
Su oltre 60 membri dell'assemblea provinciale del Pd, venerdì sera si sono presentati in una ventina, troppo pochi per poter prendere qualsiasi decisione. Eppure doveva essere una riunione importante, visto che avrebbe dovuto deliberare la convocazione del congresso per l'elezione del nuovo segretario provinciale insieme a quello nazionale, come proposto dal coordinamento e dal segretario in carica Giuliano Muzio.
Non è chiaro se si sia trattato di una calcolata volontà di boicottaggio o semplicemente di disinteresse, fatto sta che la mancanza del numero legale ha impedito all'assemblea di prendere una decisione e i pochi presenti - tra i consiglieri provinciali c'era solo Luca Zeni - dopo aver discusso tra loro della situazione politica locale e nazionale non hanno potuto che prendere atto della necessità di un rinvio. Il segretario Muzio, che già da settimane sta chiedendo una convocazione del congresso provinciale insieme a quello nazionale, previsto per marzo, ieri era inviperito. «Non escludo di dimettermi comunque lunedì - dichiara il segretario Muzio - sperando che almeno questo serva a dare una scossa al partito. C'è chi mi ha suggerito di convocare comunque il congresso, ma ritengo che non si possa fare senza una decisione dell'assemblea».
All'interno del Pd c'è chi, come Alessio Manica e Sara Ferrari, si sono dichiarati contrari a una sovrapposizione tra il congresso nazionale e il provinciale. Se Muzio si dimetterà non è escluso però anche il commissariamento.