Sgarbi e le accuse ai consiglieri, Marini fa il sondaggio su Facebook «Lo querelo oppure no?»
E’ ancora alta tensione intorno al Mart, per le dichiarazioni del nuovo presidente Vittorio Sgarbi, che aveva definito «inetti strapagati» i consiglieri provinciali Degasperi, Marini (5 Stelle), Ferrari (PD) e Paolo Ghezzi (Futura) che avevano presentato interrogazioni sulla liceità della sua nomina.
In prima fila il pentastellato: si è ritagliato il ruolo di “primo nemico trentino di Sgarbi” il consigliere del M5s Alex Marini. Ed indubbiamente è stato Marini il primo ad esprimersi, ben prima delle polemiche per i toni sgarbiani e della querelle sulla incompatibilità, contro la scelta di Fugatti. Nella polemica degli ultimi giorni Marini è stato preso di mira direttamente da Sgarbi. Ora, al momento di scegliere come “reagire”, in perfetto stile M5s, Marini condivide tutto su Facebook. Ed ai suoi “amici” su Fb pone il quesito: «Nei giorni scorsi Vittorio Sgarbi mi ha rivolto una serie di pesanti ed immotivati insulti. Ritieni debba procedere con la querela?» Marini sottolinea come la scelta in ogni caso non sarebbe pensata per ritorni personali, specificando infatti come «eventuali risarcimenti verrebbero devoluti al Mart di Rovereto».
Intanto al museo è tutto fermo in attesa del suo arrivo. L’altroieri, nelle ore tra l’annuncio del presidente incaricato Vittorio Sgarbi di essere pronto a rimettere il mandato nelle mani del presidente della Provincia e la replica dello stesso Fugatti, che ha blindato la nomina dell’onorevole-critico d’arte-sindaco ecc., c’è chi, nella galassia di professionisti, tecnici e amministratori che ruota intorno al museo di corso Bettini, ha fatto gli scongiuri. Perché un eventuale passo indietro di Sgarbi, che oggi ha gioco facile ad alzare la voce con chiunque, metterebbe in ginocchio il Mart.
Perché la gestione del Mart si è di fatto boccata nella programmazione di medio lungo periodo. Che è poi la programmazione precipua dei musei, dove si lavora oggi per mettere in piedi una mostra che sarà inaugurata dopo 18-20 mesi. E oggi nell’agenda del Mart alla voce “cose da fare” c’è solo spazio bianco. Per il 2020, una volta terminate le mostre che inizieranno questo autunno (”Ars Nipponica. Maestri della pittura giapponese del primo Novecento” dal 28 settembre prossimo al 12 gennaio 2020 e “Richard Artschwager” dal 12 ottobre prossimo al 19 gennaio 2020) non c’è niente in lavorazione. E quello che c’era è stato congelato o annullato in vista dell’insediamento del nuovo cda. Come per esempio la “mostra sui fantasmi”, un progetto avanzato al punto di essere già proposto ad Apt e Centro Santa Chiara per studiarne la promozione: progetto annullato.
In attesa di Sgarbi, dei suoi contatti internazionali prestigiosi e della carica inventiva seconda a nessuno. Altro che mero “trovata promozionale” per far parlare in Italia del Mart. In corso Bettini Sgarbi è atteso come nuovo capitano di una nave che oggi viaggia a bassi giri. «Se anche oggi iniziassero a lavorare alla mostra sul Canova che Sgarbi ha subito annunciato - confida una fonte molto vicina alla squadra del direttore Gianfranco Maraniello - sarebbero già in ritardo per presentare qualcosa nella prima parte del 2020».
E poi c’è la parte amministrativo-burocratica. Tanto e più importante per la gestione di un museo delle dimensioni del Mart. Con il rinnovo - e la riduzione dei membri - del cda sono venute meno figure che hanno sempre dato una mano molto concreta alla gestione del day by day in corso Bettini. Dai rapporti con la Provincia alla gestione finanziaria. Perché il Mart è anche una complicata, ramificata ed imponente macchina economica, che va gestita con piglio manageriale e prosaicità contabile. Cosa che, a detta di molti osservatori esterni, mal si coniuga con l’attitudine lavorativa di Sgarbi o le competenze del resto del cda. Da qui la preoccupazione interna per il “congelamento” del trasferimento di Franco Panizza al Mart nelle vesti di tecnico (una partita “esplosa” in mano alla giunta provinciale).
E al di là della gestione manageriale del quotidiano ci sono alcune partite precise che vanno gestite subito: il rinnovo del comitato scientifico e il rinnovo, che dovrebbe essere finanziato nel prossimo assestamento di bilancio della Provincia, dei contratti a termine stipulati tre anni fa nei confronti di nove risorse interne oggi più che mai imprescindibili per la macchina Mart.