Ai consiglieri comunali una polizza assicurativa contro le richieste di danni
D’ora in avanti i consiglieri comunali di Rovereto che, nell’ambito delle commissioni, assumeranno decisioni politiche di qualsivoglia natura non correranno alcun pericolo davanti ad un giudice. Soprattutto non dovranno accollarsi eventuali condanne da parte della corte dei conti. Palazzo Pretorio ha infatti deciso di assicurare tutti gli esponenti del civico consesso stipulando una polizza «responsabilità civile patrimoniale e danni erariali» con la compagnia «Lloyd’s Insurance». Una scelta che mette al riparo i consiglieri da spiacevoli contrattempi di natura economica.
Ad alimentare dubbi circa il rischio di dover mettere mano al portafoglio nonostante l’impegno politico senza scopo di lucro è stata probabilmente la lunghissima discussione, in aula Malfatti, circa i crediti edilizi da concedere alla società Serena Spa sulla collina, in via Bellavista. Il tira e molla, approvato dalla commissione ma in odore di bocciatura in piazza del Podestà, ha alimentato scontri anche accesi tra maggioranza e minoranza. Anzi, tra opposizione e giunta, assessore all’urbanistica Maurizio Tomazzoni su tutti. Perché illustrando la manovra in discussione aveva avvisato che, al termine del contenzioso, ognuno si sarebbe assunto le proprie responsabilità.
Sul nuovo condominio in via Bellavista in luogo della villetta unifamiliare l’assessore aveva infatti chiesto il voto nominale. Motivo? «Dire di no adesso al progetto, dopo che tutto il procedimento è già stato fatto, non ha senso. Era meglio bocciarlo all’inizio. Il voto nominale serve, così quando ci faranno causa ognuno si assumerà la propria responsabilità». Tanto è bastato, in aula, per alimentare sospetti di ricatto e minacce circa una possibile richiesta danni da parte del privato danneggiato. I consiglieri, d’altro canto, si sono sentiti tarpati con la paura di esprimere valutazioni.
L’avvocato del Comune, Gianpaolo Manica, in verità ha spiegato che «questo provvedimento ha già superato il vaglio della commissione edilizia e dell’apparato burocratico. Ma è chiaro che il consiglio può esprimere la propria contrarietà anche se deve essere spiegata con ragione, logica e razionalità».
In caso di bocciatura che succede? «Se viene assunto un provvedimento contrario, di non approvazione, le conseguenze sarebbero molteplici anche se la pronuncia giurisdizionale non significa per forza profili risarcitori. Eventualmente si potrebbe ipotizzare di ristorare un danno da ritardo di definizione del procedimento. Ma anche l’eventuale superamento del termine di definizione non implica automaticamente l’accoglimento di una domanda di risarcimento del danno perché vanno valutati gli elementi costitutivi dell’illecito. Il consiglio di Stato dice che il danno da ritardo potrebbe concretizzarsi se si poteva ipotizzare fin dall’origine che il provvedimento sarebbe passato. Però non c’è alcuna responsabilità da parte del singolo consigliere comunale».
Insomma, teoricamente si possono dormire sonni tranquilli ma c’è sempre il rischio che qualcuno batta cassa. E non solo imprenditori o cittadini che si sentono «traditi» ma soprattutto la corte dei conti. Che negli ultimi tempi sta attenzionando proprio gli enti pubblici, i consigli comunali in particolar modo, per valutare la loro discrezionalità amministrativa. Il giudizio politico, dunque, va bene ma deve essere super partes e non sconfinare, anche in buona fede, in favori o dispiaceri contro terzi.
Per evitare guai, e quindi richieste di pagamenti (dai giudici contabili piuttosto che dai privati), palazzo Pretorio ha pensato bene di cautelarsi. Anzi, di creare uno scudo protettivo per tutti i membri delle commissioni consiliari. Ed ecco, quindi, un’apposita polizza assicurativa che consente di esercitare l’attività politica senza la spada di Damocle sulla testa.