Ecco il Governo Conte bis il più giovane di sempre lunedì prossimo la fiducia
Giuseppe Conte scioglie la riserva al Quirinale e presenta la lista dei ministri. Il nuovo governo «giallorosso» è ai blocchi di partenza ed entrerà nella pienezza dei poteri ad ore, dopo il giuramento e la fiducia delle camere.
Il nuovo governo guidato da Giuseppe Conte, sostenuto da una maggioranza Pd-M5S-Leu, conta ventuno ministri, di cui un terzo donne, e un sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro (M5S). Nei dicasteri chiave ci sono il leader Cinque Stelle Luigi Di Maio agli Esteri, Roberto Gualtieri (Pd) all’Economia, Alfonso Bonafede (M5S) confermato alla Giustizia, un tecnico all’Interno, Luciana Lamorgese. I ministri ‘ereditatì dal Conte Uno sono cinque, ma solo due hanno conservato la stessa delega.
Dieci componenti del governo sono targati Movimento 5 stelle, nove sono del Partito democratico. Uno è di Liberi e uguali: si tratta di Roberto Speranza, a cui è stata affidato il dicastero della Salute. Il resto della squadra è composto da Lorenzo Guerini (Pd) alla Difesa e Dario Franceschini (Pd) alla Cultura.
La vicesegretaria Pd Paola De Micheli è ministro ai Trasporti.
Confermato nello stesso dicastero Sergio Costa (M5S), all’Ambiente, un ruolo strategico per un governo che punta molto sulla svolta green.
Il capogruppo Cinque Stelle al Senato, Stefano Patuanelli, va allo Sviluppo Economico, Nunzia Catalfo (M5S) al Lavoro, Teresa Bellanova (Pd) alle Politiche agricole. L’Istruzione è stata affidata a Lorenzo Fioramonti (M5S) e i Rapporti con il Parlamento a Federico D’Incà (M5S), a Paola Pisano (M5S) è andata l’Innovazione e a Fabiana Dadone (M5S) la Pubblica amministrazione. Poi ci sono Francesco Boccia (Pd) agli Affari regionali, Vincenzo Spadafora (M5S) allo sport, Elena Bonetti (Pd) alle Pari Oppurtunità, Vincenzo Amendola (Pd) agli Affari europei. Giuseppe Provenzano (Pd) ministro per il Sud.
«Forti di un programma che guarda al futuro dedicheremo le nostre migliori energie, le nostre competenze, la nostra passione a rendere l’Italia migliore nell’interesse di tutti i cittadini», spiega il presidente del Consiglio in pectore, soddisfatto per l’arrivo in pista del suo «esecutivo-bis», questa volta targato M5s-Pd.
«C’è una maggioranza parlamentare e si è formato un governo. La parola compete al Parlamento e al governo che nei prossimi giorni si presenterà alle Camere per chiedere la fiducia e presentare il programma», commenta il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Gli ultimi tasselli vengono definiti pochi minuti prima dello scioglimento della riserva, con la scelta del sottosegretario alla presidenza del Consiglio: entra così a Palazzo Chigi il pentastellato Riccardo Fraccaro nel ruolo ricoperto fino ad oggi dal leghista Giancarlo Giorgetti.
Il premier e i 21 ministri (14 uomini e 7 donne, 10 M5S, 9 Pd, 1 di Leu, un tecnico) giureranno al Quirinale, poi si terrà la prima riunione dell’esecutivo. Nei prossimi giorni verranno nominati tutti gli altri sottosegretari e i viceministri. Lunedì sarà votata la fiducia alla Camera, martedì al Senato.
All’inizio della prossima settimana si potrà quindi dire definitivamente chiusa la crisi ferragostana aperta da Matteo Salvini. Leader della Lega che attacca a testa bassa la nuova compagine: «Un governo nato tra Parigi e Berlino e dalla paura di mollare la poltrona, senza dignità e senza ideali, con persone sbagliate al posto sbagliato. Lavoriamo come e più di prima, non potranno scappare dal giudizio degli italiani troppo a lungo: siamo pronti, il tempo è galantuomo, alla fine vinceremo noi».
Cambia anche la geografia dei ministri, 11 vengono dal Sud, l’età media è sui 47 anni, il governo più giovane di sempre. Guida la classifica Di Maio con i suoi 33 anni. La più anziana è Luciana Lamorgese, al Viminale a 66 anni.