Londra: il governo pubblica per errore gli indirizzi di Vip del calibro di Elton John
Il governo britannico è in imbarazzo dopo la pubblicazione, per errore, degli indirizzi di oltre mille destinatari delle tradizionali onorificenze reali: tra loro politici, star del calibro di Elton John, ma anche decine di funzionari della difesa e dell’antiterrorismo, con evidenti implicazioni per la sicurezza. Un errore, ha ammesso l’ufficio del gabinetto che si è scusato per questo, assicurando di aver rimediato in breve tempo.
La lista è quella dei cosiddetti New Year Honours, che verranno assegnati all’inizio del prossimo anno. Peccato che sul sito dell’esecutivo, gov.uk, nella notte tra venerdì e sabato accanto ai nomi sono apparsi gli indirizzi delle abitazioni, con tanto di codice postale. «Le informazioni sono state rimosse il più presto possibile», ha poi fatto sapere un portavoce dell’ufficio di gabinetto, secondo cui la falla sarebbe stata tappata dopo un’ora dalla pubblicazione del documento. Quindi, sono arrivate le «scuse» a «tutte le persone colpite» ed il caso è stato segnalato all’Ico, l’organismo competente, per chiarire cosa sia successo.
Tra i 1.097 destinatari delle onorificenze del 2020 ci sono anche il giocatore di cricket Ben Stokes, l’attrice Olivia Newton John, l’ex leader del Partito conservatore Iain Duncan Smith, la cuoca televisiva Nadiya Hussain e l’ex capo dell’Ofcom (l’authority per le comunicazioni) Sharon White. Tra gli altri, diversi funzionari di governo, accademici, leader religiosi, sopravvissuti all’Olocausto. Ma anche funzionari della Difesa e alte gerarchie della polizia, quindi personalità considerate sensibili dal punto di vista della sicurezza.
C’è chi ha preso questa vicenda con filosofia, come Mete Coban, pioniere delle attività caritatevoli che ha ricevuto un’onorificenza per il suo lavoro con i giovani, che si è detto non troppo preoccupato per l’errore. Al contrario, Big Brother Watch, organizzazione britannica che si occupa di privacy e tutela delle libertà civili, ha definito «estremamente preoccupante che il governo non mantenga una solida stretta sulla protezione dei dati e che le persone che ricevono alcuni dei più alti onori siano messe a rischio per questo».
Ed il ministro ombra per l’ufficio del gabinetto, Jon Trickett, ha evidentemente rincarato la dose: «Se il governo non è in grado di proteggere dati sensibili, come possiamo aspettarci che risolva le importanti questioni del nostro Paese?».